In consiglio comunale a Montebelluna, in seguito ad un quesito da parte di un consigliere di minoranza, si svela un presunto utilizzo improprio di un immobile comunale dato in convenzione a una cooperativa, l’ex scuola di Busta, assegnato per fini sociali e che in realtà non verrebbero perseguiti.
Il consigliere di minoranza Francesco Bortignon (Alternativa Giusta) ha fatto saltare il quinto punto all’ordine del giorno del Consiglio comunale di martedì 27 luglio, che doveva trasformare il diritto di superficie in diritto di proprietà del suolo dell’ex scuola di Busta, a favore della cooperativa sociale Noigroup.
Bortignon ha chiesto all’assessore alle politiche sociali Antonio Romeo se in tale immobile venissero effettivamente svolte attività di tipo sociale come l’inserimento di soggetti deboli.
L’assessore ha risposto “Non mi risulta”, risposta poi confermata all’assessore dai responsabili dell’ufficio servizi sociali. Ne è scaturito un momento di profondo imbarazzo in tutta la maggioranza.
Il capogruppo della Lega, Adalberto Bordin, ha chiesto una sospensione e, dopo una lunga consultazione con il presidente del Consiglio Adriano Martignago e diversi altri componenti della maggioranza, è stato deciso il rinvio della delibera.
“Nel caso venisse confermato che in quell’immobile non vengono svolte attività sociali – ha precisato Bortignon – la convenzione decadrebbe automaticamente e lo stabile ritornerebbe in pieno possesso del Comune”.
Qualcuno ha anche suggerito, nel caso in cui ciò dovesse accadere, che l’ex scuola di Busta, riadattata, potrebbe ospitare temporaneamente gli alunni della scuola di Caonada che a settembre si ritroveranno senza scuola a causa del prolungamento dei tempi nei lavori di manutenzione straordinaria.
“Martedì si è svolto un Consiglio comunale – commenta criticamente il capogruppo Pd, Davide Quaggiotto – durante il quale è emerso lo stato di disorientamento in cui versa l’amministrazione, che non ha saputo rispondere agli interventi della maggioranza”.
“Discutendo il Dup – dichiara Quaggiotto – siamo intervenuti su tre argomenti: realizzazione nuova scuola di Biadene, messa in sicurezza di via Groppa e successivamente, affrontando un altro argomento, abbiamo parlato del teatro. È emerso che la realizzazione della nuova scuola di Biadene e Pederiva è in super ritardo: c’erano stati ritardi in passato e ora l’azienda che ha vinto l’appalto svolto con il massimo ribasso deve ancora presentare l’atto corretto per costituire il raggruppamento di imprese per poi poter realizzare i lavori. Siamo quindi in alto mare. Per quanto concerne via Groppa, nonostante le promesse fatte in passato non è ancora stata indetta la gara di appalto per affidare la realizzazione dei lavori di messa in sicurezza, con buona pace dei cittadini”.
“Di fronte alla nostra richiesta di motivare i ritardi – aggiunge il capogruppo Pd – e al nostro giudizio negativo espresso, non è intervenuto nessuno tranne il capogruppo Bordin che ha solo saputo dire che stavamo facendo propaganda. È poi intervenuto il consigliere Bortignon chiedendo lumi sulla scuola di Caonada e ci è stato risposto che i lavori termineranno ormai dopo l’avvio dell’anno scolastico. Quindi un altro ritardo su un obiettivo strategico. L’aria che ieri tutti hanno respirato è quella di un’amministrazione allo sbando che non è stata neanche in grado di rispondere ai nostri interventi e domande. La situazione che c’era era surreale”.
“Dulcis in fundo – conclude Quaggiotto – il consigliere Bortignon ha poi fatto delle domande sulla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà del suolo dell’immobile ex scuola di Busta e ha anche chiesto informazioni sull’attività sociale svolta dalla Cooperativa oggetto della delibera, e l’amministrazione incredibilmente ha risposto che non viene svolta nessuna attività sociale e che non ci sono inserimenti. Ciò ha messo in discussione il presupposto della delibera posta ai voti e anche il riconoscimento del diritto di superficie. Allora è stato sospeso il Consiglio comunale ed è stata rinviata la discussione del punto a data da stabilirsi. Questa è stata un’altra situazione emblematica: peccato non ci fosse lo streaming per mostrare alla cittadinanza quanto accaduto”.
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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