Nuova mensa per la Papa Giovanni XXIII: dovrà essere pronta prima del 2026

Il progetto di fattibilità tecnico-economica della nuova mensa della scuola media Papa Giovanni XXIII di Montebelluna porta la firma dello studio associato Tecnohabitat.

Si tratta di un’opera indispensabile per migliorare la fruizione dei pasti da parte degli oltre 500 studenti che frequentano l’istituto.

Il progetto ha un costo di 1 milione 100 mila euro di cui 870.692,90 euro finanziati con contributo Pnrr (compreso il fondo opere indifferibili).

È prevista la realizzazione di un fabbricato indipendente posto all’interno dell’area verde libera a nord del fabbricato scolastico, in posizione decentrata verso ovest, nei pressi del corpo di fabbrica relativo ai servizi docenti.

La struttura ospiterà la sala refettorio, gli spazi di servizio per la distribuzione dei pasti con il relativo spazio di lavaggio.

Il cronoprogramma prevede l’aggiudicazione dei lavori entro il 31 agosto 2023, l’avvio degli stessi entro il 30 novembre 2023, la conclusione dei lavori entro il 31 dicembre 2025 e il collaudo entro il 30 giugno 2026.

“In questi anni – commenta il sindaco Adalberto Bordin – abbiamo consolidato una significativa politica di ammodernamento e messa in sicurezza dei plessi scolastici. In questo ambito strategico, abbiamo spinto nella progettazione di un’opera, quale la nuova mensa scolastica della scuola media ‘Papa Giovanni XXIII’, in modo da creare le condizioni didattiche per erogare un servizio sempre più congruente e compatibile con gli stili di vita attuali e le necessità delle famiglie”.

Il primo cittadino Bordin parla di un’opera che guarda al futuro, pensata per poter essere collegata direttamente con il plesso scolastico qualora ci fossero le condizioni economico-finanziarie per poter procedere con l’adeguamento sismico del plesso.

“Intanto – continua – procediamo comunque con la realizzazione di una struttura separata ma adiacente, funzionale e all’avanguardia per ospitare i ragazzi durante il pranzo. Questa soluzione permette di mantenere e dedicare uno spazio per il campetto da beach volley esistente, che attualmente si trova a nord del plesso lungo via Canova, e che sarà spostato verso est, lungo via Santa Maria in Colle nello spazio adiacente la nuova area sgambamento cani”.

“Abbiamo scelto di collocare la nuova mensa – aggiunge l’assessore ai lavori pubblici Adriano Martignago – all’interno dell’area verde a nord del fabbricato scolastico, in prossimità dell’ingresso principale pedonale e carrabile di via Papa Giovanni XXIII e in prossimità dell’ingresso pedonale e carrabile di via Antonio Canova, anche in vista di un possibile futuro collegamento tra i due edifici. Inoltre, in questo modo, viene garantito il collegamento semplice e immediato con la viabilità esterna, e al contempo quello con l’ingresso principale della scuola.

L’assessore Martignago ha sottolineato l’importanza della presenza dell’accesso carrabile di via Antonio Canova per consentire agli operatori della mensa di raggiungere la mensa per le operazioni di scarico delle pietanze attraverso un passaggio separato e autonomo rispetto a quello principale, usufruito principalmente dagli alunni e insegnanti.

“Con questo progetto – evidenzia l’assessore all’istruzione Debora Varaschin – diamo finalmente una risposta e troviamo una soluzione definitiva alla carenza di un refettorio dedicato esclusivamente agli studenti della media Papa Giovanni XXIII che in questi anni, non senza disagio, si sono dovuti recare nell’adiacente mensa della primaria Marconi”.

“Il valore aggiunto di quest’opera – conclude -, che nasce separata dal plesso ma che in futuro, contributi permettendo, contiamo di collegare con la scuola, è la possibilità di utilizzare l’aula refettorio anche come sala polifunzionale, sia interna all’istituto per riunioni di coordinamento insegnanti, riunioni insegnanti genitori e orientamento alle scuole superiori, sia esterna all’istituto per meeting o riunioni di quartiere”.

Il progetto

Per quanto riguarda gli ambienti interni, il fabbricato si svilupperà con la sala refettorio principale a nord del lotto di progetto e sarà dotato di due ampie vetrate verso est ed ovest, poste in posizione arretrata rispetto alla copertura, in modo da creare due sporti importanti.

Le pareti dell’ingresso ovest, l’ingresso principale e quelle dell’ingresso est, infatti, saranno leggermente inclinate e arretrate.

Il blocco relativo ai servizi quali cucina, distribuzione pasti, locali di servizio e locali tecnici si trova a sud del fabbricato, dove è presente anche un corridoio di distribuzione creato per il futuro collegamento con l’atrio della scuola Papa Giovanni XXIII, in seguito alla riqualificazione della stessa in cui era prevista la demolizione futura del blocco servizi docenti.

Per questo motivo, al termine del corridoio si è prevista la predisposizione di un foro per la creazione futura di un corridoio di collegamento.

Gli ambienti accessori alla nuova sala refezione sono l’area distribuzione pasti, una cucina, lo spogliatoio e i servizi per gli addetti pasti, i servizi per gli studenti e i vani tecnici.

Al fine di ottimizzare le risorse e garantire un adeguato risparmio energetico, il fabbricato sarà dotato di un sistema di isolamento delle pareti perimetrali e della copertura dall’interno, così da diminuire i costi di un isolamento esterno a cappotto e avere la possibilità di garantire la finitura faccia a vista delle pareti d’ingresso.

È previsto per il pavimento dell’aula refettorio un rivestimento in linoleum, un materiale ottimo e adatto a molteplici utilizzi sia per la facilità di pulizia e di manutenzione, nonché per la possibilità di personalizzazione dei colori.

Per quanto riguarda i locali cucina e servizi igienici, invece, è previsto un rivestimento a piastrelle.

Il fabbricato mira al raggiungimento dello standard nZEB, in modo tale che possa produrre il minimo impatto sull’ambiente e che possa quasi auto-alimentarsi, con lo scopo di contenere i costi energetici e di massimizzare il rendimento energetico.

Le azioni intraprese in questo versante sono quelle di utilizzare un impianto di riscaldamento, raffrescamento e ventilazione meccanica controllata tramite un impianto rooftop, con distribuzione tramite canali a vista nella sala refettorio.

Si prevede inoltre l’inserimento di un impianto fotovoltaico in copertura al fine di produrre energia elettrica in grado di consentire l’utilizzo delle pompe di calore, necessarie per la produzione di acqua calda sanitaria.

(Foto: Comune di Montebelluna).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati