Nuove scoperte archeologiche a Montebelluna, saranno presentate nella mostra Sapiens prorogata fino al 2021

Continuano le scoperte archeologiche a Montebelluna, territorio intensamente frequentato dai Veneti antichi e dai Romani. I nuovi ritrovamenti saranno presentati attraverso un evento previsto per il prossimo autunno al Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna.

La mostra “Sapiens”, con le sue sezioni dedicate al patrimonio archeologico locale, ha innescato nuovi legami con istituzioni regionali ed extraregionali, tra cui l’Università degli Studi di Verona per lo studio e l’allestimento dei reperti romani del fondo Amistani-Guarda e la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia per l’allestimento in anteprima di una selezione di reperti dai recenti scavi nel sito neolitico palafitticolo del Palù di Livenza, una delle realtà nazionali di riferimento per il Neolitico, ora sito Unesco.

Il Museo Civico nell’estate ha aperto le porte ai bambini con il suo Progetto Child Room, organizzando incontri e altre iniziative per la rassegna Sogni d’Estate e proponendo nuove esperienze di visita grazie alla mostra in corso.

Il Museo arricchirà dunque con importanti prestiti l’allestimento dell’attuale mostra temporanea “Sapiens. Da cacciatore a cyborg”. A partire dall’importante reperto veneto antico noto come “Disco di Montebelluna”, temporaneamente prestato al Comune di Montebelluna dai Musei Civici di Treviso.

Si tratta di un reperto in bronzo decorato a sbalzo, datato al IV-III secolo a.C. e raffigurante una divinità antico-veneta. Sarà esposto nel contesto della mostra “Sapiens” fino al 30 agosto, data in cui si sarebbe chiusa la mostra ma, considerato il lockdown che ha costretto a una lunga chiusura, è stato deciso di prorogarla fino al 29 agosto 2021.

Saranno sposti i nuovi corredi preromani e romani della necropoli di Montebelluna-Posmon e gli importanti scavi romani a Mercato Vecchio-fondo Amistani Guarda e Cimitero Vecchio recentemente restaurati dal Comune di Montebelluna con il contributo della Regione del Veneto.

Grazie alla collaborazione con il Settore biblioteche, musei e turismo del Comune di Treviso diretta da Fabrizio Malachin è in corso di definizione (per sostituire il Disco di Montebelluna con un altro reperto) il prestito della “Cista Tessari” proveniente dagli scavi ottocenteschi sul Fondo Tessari a Posmon di Montebelluna.

Si tratta di un recipiente in bronzo del VI secolo a.C. decorato a sbalzo con motivi assimilabili a quelli della Situla conservata nel Museo Civico di Montebelluna.

(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: Comune di Montebelluna).
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