“Le polemiche di questi giorni non potevano scalfire il rapporto di stima che mi lega al sindaco”. Il presidente dell’Ente Palio, Nicola Palumbo getta acqua sul fuoco del diverbio, con toni anche molto accesi, che nei giorni scorsi si era innescato con il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, sull’opportunità o meno di attendere il 14 luglio per decidere il destino dell’edizione 2020. Ieri, in municipio, i due si sono finalmente incontrati “de visu”, hanno chiarito le rispettive posizioni ed è tornata la pace.
È stato chiarito che, allo stato attuale, non sussistono le condizioni per organizzare un evento come il Palio che ha come sua caratteristica quella di coinvolgere decine di migliaia di persone.
Sindaco e del presidente dell’Ente Palio hanno convenuto nel riaggiornarsi giorno dopo giorno al fine di valutare un’eventuale modifica dello scenario. Tale attesa non potrà comunque andare oltre il 15 luglio, per comprensibili motivi organizzativi.
“Al di là dei proclami sulla fase 2 o fase 3 post Covid19. – ha ribadito il sindaco -, a oggi le norme in vigore non consentono di realizzare manifestazioni che hanno come loro presupposto una grande aggregazione di persone”.
“Il problema – ha aggiunto – non è di volere o non volere il Palio perché tutti in città, sindaco per primo, desiderano poter godere di una manifestazione che in 30 anni è diventata motore di aggregazione della comunità. Qui il vero problema è se si possa o no organizzare un evento che ha le caratteristiche di gara sportiva con un afflusso di 20mila persone lungo il percorso e con momenti di aggregazione in piazza legati agli spettacoli che, in ogni caso, attirano migliaia di persone”.
“Nei giorni prossimi saremo attenti a monitorare le condizioni e i provvedimenti che ci verranno trasmessi sia da Roma che da Venezia – dichiara Nicola Palumbo, dopo aver condiviso le preoccupazioni per la tutela della salute espresse dal sindaco, dal Coc e dall’Ulss 2 -. Giovedì ne parlerò con i capimastro delle contrade, nessuno vuole mettere in difficoltà la sicurezza di tutte le persone che vorranno venire al Palio. Non faremo assolutamente nulla che dovesse essere una fuga in avanti rispetto ai pareri tecnici che in questa fase sono molto importanti”.
Nel frattempo, gli atleti e le contrade continueranno a fare preparazione atletica, sia pure non con il carro, per rispettare le misure di distanza interpersonale di due metri e ci si ritroverà a metà luglio quando dovrebbero uscire nuove indicazioni sull’evoluzione.
Qualora non fosse possibile effettuare il Palio nella sua interezza, Favero e Palumbo hanno convenuto sull’opportunità di non realizzare un’edizione a porte chiuse, perché andrebbe contro la natura stessa del Palio, a porte aperte e che accoglie migliaia di montebellunesi e non, assieme a far festa.
Sarebbero eventualmente valutate iniziative di qualità per tener vivo lo spirito del Palio, utile a garantirne una prosecuzione per i prossimi anni. e nello spirito delle migliori tradizioni venete, l’incontro si è concluso con un prosecco.
(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
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