E’ imminente l’avvio della fase di concertazione necessaria per redigere il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale del Montello e del Montelletto, lo strumento urbanistico di pianificazione intercomunale finalizzato a pianificare in modo coordinato le scelte strategiche e tematiche relative al territorio del Montello e del Montelletto che comprende i Comuni di Montebelluna, Caerano di San Marco, Crocetta del Montello, Giavera del Montello, Nervesa della Battaglia e Volpago del Montello.
Un’area del tutto peculiare che, per il suo carattere compatto che si rivela nell’estensione laterale dei suoi profili, non si presenta né come un “colle” simile agli altri che delimitano verso monte l’alta pianura, i quali sono articolati in dorsali, né come un vero monte, a causa dell’altezza modesta.
La notevole estensione in senso laterale, tuttavia, gli conferisce una dignità di “piccolo monte” e quindi di “Montello”. Esso presenta una forma ellissoidale allungata per circa 13 km ed estesa perpendicolarmente all’asse di allungamento per circa 5 km. La superficie è di quasi 60 km2.
Parliamo di un’area con un consumo del suolo diversificato compreso tra il 20-30% a Caerano San Marco e Montebelluna, compreso tra il 15 e il 20% a Giavera del Montello, Volpago del Montello e Nervesa della Battaglia) e compreso tra il 10 e il 15% a Crocetta del Montello.
“Il PATI andrà a coordinare ed aggiornare il Piano d’Area del Montello di valenza paesistica approvato nel 2003, in un’epoca in cui non esistevano le cartografie digitali e che era costituito da una serie segni ideogrammatici. Similmente, poi, è arrivata Rete Natura 2000 con una cartografia realizzata sulla base di rilievi non di dettaglio – spiega il sindaco Adalberto Bordin -. Focus dell’azione intercomunale sarà quindi quello di adeguare l’obsoleto Piano d’area del Montello alle novità e alle normative attuali – minimizzando la confusione normativa – nonché alle tecniche di rappresentazione grafica, alla nuova cartografia degli habitat pubblicata quest’anno e al contempo uniformare le procedure amministrative di approvazione analoghe per categorie o singoli interventi nelle zone oggetto di trasformazione sia sul patrimonio edilizio sia nel territorio agricolo”.
L’iter, avviato formalmente nel 2019, ha visto dapprima l’approvazione dello schema di convenzione, cui è seguita nell’aprile del 2019 la sottoscrizione della convenzione urbanistica da parte dei sei Comuni.
Quindi è stato affidato l’incarico per la redazione del PATI allo studio Sistema del prof. Sbetti con Archistudio&Beninca (agronomo) & Barbieri (geologo) che hanno prodotto una serie di elaborati preliminari che contengono gli elementi conoscitivi territoriali e progettuali previsti per la redazione del P.A.T. finale.
La documentazione, esaminata a giugno dalla 3° Commissione Consiliare – Urbanistica, Assetto del Territorio, Edilizia Sostenibile ed Ambiente, Attività Produttive e, in un secondo momento, assieme alla bozza di accordo di pianificazione è stata sottoposta all’approvazione della Provincia che ha risposto favorevolmente.
“La bozza di accordo di pianificazione è in approvazione in tutti e sei i Comuni interessati e, una volta completata questa fase, si comincerà entreremo nel vivo della concertazione, ovvero con la presentazione del progetto agli stakeholders (ad esempio agricoltori, operatori del turismo e strutture ricettive) in modo da raccogliere apporti collaborativi da integrare e tener conto nella pianificazione definitiva. – afferma l’assessore all’urbanistica Elzo Severin – Una volta conclusa la fase di concertazione i tecnici esterni produrranno il PATI finale corredato dalle tavole con indirizzi operativi e un prontuario con delle ipotesi e degli schemi tipo/procedure operative, utili per orientarsi nella programmazione urbanistica futura”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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