Lo scorso giovedì 19 ottobre il MeVe – Memoriale Veneto della Grande Guerra di Montebelluna ha ospitato la presentazione de “L’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo” (Associazione Culturale 46° Parallelo, Terra Nuova Edizioni), arrivato all’undicesima edizione.
All’evento, realizzato con la collaborazione di Istresco, erano presenti Monica Celi, direttrice dei musei di Montebelluna, il professor Lucio De Bortoli e Maurizio Sacchi della redazione dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo.
Pensato come un vero e proprio atlante, dove ogni conflitto ha pari dignità, questo prezioso strumento è un annuario aggiornato delle guerre in atto sul pianeta.
Nel testo vengono analizzate e spiegate le ragioni di tutti gli scontri armati in corso: chi combatte e perché, qual è la posta in gioco e le ragioni che muovono al conflitto.
Senza prendere posizione a favore delle parti in causa, l’Atlante è uno strumento fondamentale di informazione e di costruzione di una coscienza civile. L’ultima edizione dell’Atlante (2023) ha il suo focus sulle conseguenze della guerra in Ucraina.
“La presentazione del rapporto annuale sulle guerre e i conflitti del mondo – spiegano dalla redazione dell’Atlante -, come testimoniano i tragici avvenimenti delle ultime settimane, avviene mentre la realtà dello scontro irrompe con sempre nuove accelerazioni. Purtroppo, se c’è un libro in costante e obbligatorio aggiornamento, è proprio questo, un’opera che segue la follia della guerra e una follia che non legge questo libro e nemmeno tutti gli altri”.
Durante l’incontro di Montebelluna si è presentato il sito collegato al libro e si è parlato delle circa 46 “guerre classiche” e degli oltre 150 conflitti attualmente in atto nel mondo.
“La nostra – ha affermato Sacchi – è una pubblicazione specifica per portare a conoscenza i lettori di quello che succede nel mondo dal punto di vista dei conflitti. L’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, però, è una rivista pacifista perché noi ripudiamo la guerra. Rispetto alla drammatica situazione in Israele, purtroppo, vediamo che le persone fanno il tifo per l’uno o per l’altro schieramento, ma questo non è utile. Nei conflitti dove c’è qualcuno che pensa di parlare a nome di Dio come possiamo pensare di discutere?”.
Sacchi ha parlato anche dei conflitti in America centrale e meridionale, con un focus sulla Colombia, e della rinuncia ai nazionalismi per trovare uno spiraglio di pace in determinati conflitti.
“A chi mi chiede di parlare di altri terribili conflitti – conclude -, oltre alle ben note guerre tra Ucraina e Russia e tra Hamas e Israele, voglio ricordare che in Siria è ancora in corso una guerra terribile. I turchi e i russi sostengono il presidente Bashar Hafiz al-Assad, mentre dall’altra parte c’è l’Arabia Saudita, che è alleata degli Usa. C’è davvero la necessità di un ordine mondiale”.
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