“Pronti… via!” è il cartello che da qualche giorno campeggia sulla cancellata delle scuole di Biadene. La scritta è avvolta da un arcobaleno, a significare la speranza che sulla scuola ritorni il sereno, o meglio la serenità.
Ed è proprio di serenità parlano gli auguri che i dirigenti scolastici montebellunesi fanno, e si fanno, per questo nuovo difficile anno appena iniziato, sia nelle scuole dell’obbligo che nelle superiori.
Questa mattina, lunedì 14 settembre, oltre 7mila studenti sono tornati tra i banchi nelle scuole di Montebelluna, di cui 2700 soltanto nelle scuole dell’obbligo.
Un primo giorno di scuola del tutto nuovo, in cui distanziamento, mascherine e igienizzazione sono stati l’obiettivo primo per garantire un ritorno tra i banchi in tutta sicurezza.
Nel rispetto delle direttive generali ogni scuola ha personalizzato l’afflusso all’interno dei vari istituti. Nelle scuole più popolose lo scaglionamento degli ingressi si è reso ineludibile, cosicché per gli studenti sono suonate più “campanelle”, a partire dalle 8 fino a metà mattinata.
Al Liceo Levi le matricole del primo anno sono state accolte dal preside Ezio Toffano che chiamato uno a uno i nuovi studenti radunati nell’ampio piazzale antistante l’ingresso sul cui pavimento grossi cerchi bianchi indicavano il posizionamento di ciascuno di loro per poter garantire il distanziamento ancor prima di accedere all’atrio d’ingresso.
Il Liceo Levi si è dotato, prima scuola di tutto il Veneto, di un innovativo sistema di sanificazione al triossido di tungsteno all’interno di ogni aula che può restare in funzione anche in presenza di persone. In circa mezzora ha la capacità di eliminare integralmente la presenza di virus.
L’Einaudi-Scarpa (in cui è stato il primo giorno di scuola anche per il nuovo dirigente Fernando Fratta), istituto che da solo conta 1700 studenti nelle due sedi, si è anche avvalso di protezione civile e associazione carabinieri in congedo per gestire i flussi di studenti. In particolar modo nella cosiddetta “cittadella scolastica” di via Sansovino, dove tra Levi ed Einaudi vengono accolti oltre 2mila studenti.
Sono stati messi in campo investimenti ingenti per il riavvio delle scuole. Per quelle dell’obbligo, a Montebelluna, si sono resi necessari molti interventi strutturali per adeguare i locali o per accogliere nuove classi e ridurre di conseguenza il sovraffollamento degli ambienti. Un grosso lavoro per assessorato ai Lavori pubblici e Ufficio tecnico comunale.
Il vero grosso problema di fronte a cui si sono dovuti confrontare dirigenti scolastici, corpo docente e non docente, si è rivelato la mancata copertura dei posti vacanti di ruolo e supplenti. In alcuni casi manca la metà del corpo insegnanti, non ancora nominati dall’Ufficio scolastico provinciale, che quindi costringerà molti istituti a partire con orari estremamente ridotti, almeno per tutta la settimana in corso.
Nessuna conferma ufficiale, ma è certo che quest’anno, per la prima volta, siano state impedite le “chiamate in autonomia” per assegnare incarichi temporanei, anche per quanto riguarda il personale Ata.
Soltanto venerdì scorso è stato dato il via libera per le chiamate del personale non docente mancante, impossibile dunque poter contattare le persone in graduatoria in tempo utile per il primo giorno di scuola.
Qualche problema in meno, per quanto riguarda il personale, nelle scuole dell’obbligo montebellunesi. La direttrice didattica dell’Istituto comprensivo 1, Serena Aiello, spiega come scuole elementari e medie dispongano di personale docente e non docente “consolidato”, le carenze siano di minore entità rispetto alle scuole superiori e possano essere risolte già nei prossimi giorni.
(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
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