Coordinamento don Torta all’ex Veneto Banca: “Banca d’Italia non poteva non sapere cosa stava accadendo”

Mentre proseguono i processi penali che riguardano il crac delle due banche venete, ritorna in piazza il Coordinamento don Torta guidato dal presidente Andrea Arman.

Davanti all’ex sede di Veneto Banca, in piazza Dall’Armi a Montebelluna, diversi esponenti del coordinamento si sono radunati con bandiere e striscioni per chiedere che venga fatta giustizia e, soprattutto, che vengano risarciti i risparmiatori truffati, cosa che al momento è avvenuta solo in minima parte.

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“Ci siamo ritrovati – dice Andrea Arman – per dare un saluto ai risparmiatori e coordinare le prossime iniziative a difesa del risparmio, dei risparmiatori, delle loro famiglie e della società veneta. Come Coordinamento siamo increduli nel sentire che Banca d’Italia non fosse a conoscenza di quanto avvenuto nelle banche e non sia stata portata nei processi penali che vedono pochi imputati. A cinque anni ormai dalla crisi lo Stato e le istituzioni italiane non hanno ancora dato risposta a una fondamentale domanda: in quali tasche sono andati a finire i soldi dei risparmiatori veneti?”.

Sulla responsabilità di Banca d’Italia l’avvocato Andrea Arman, presidente del Coordinamento, non ha dubbi: “Banca d’Italia era in ispezione continua a Veneto Banca ed era necessariamente attenta ai movimenti di Banca popolare di Vicenza. È incredibile che non si siano accorti delle centinaia di operazioni baciate che venivano fatte sotto gli occhi degli ispettori. Tacendo d’altro”.

(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: Coordinamento Don Torta).
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