Riapertura dei cinema, Polin (Italia Eden): “Spettatori al 50%? Magari, i problemi sono altri e non si vogliono risolvere”

Da lunedì potranno riaprire anche le sale cinematografiche, a precise condizioni: limitazione al 50% della capienza, mascherine e rilevamento delle temperature, divieto di consumo di alimenti e bevande. Tuttavia saranno ben pochi i cinema che decideranno di riaprire e, come spiegano gli operatori del settore, non a causa delle restrizioni imposte.

“Sto ancora valutando se aprire o meno e, se avverrà, sarà puramente simbolica – ci dice Vittorio Polin, titolare del Cinema Italia Eden di Montebelluna (nella foto) -. Aldilà del fatto che non poter vendere cibo o bevande, che questo un po’ ci penalizza, e che la gente avrà qualche timore a ripresentarsi nelle sale, i problemi son ben altri e c’erano già prima di questa emergenza sanitaria che in qualche modo li ha ulteriormente ingigantiti. Nei cinema subiamo da tempo una serie di imposizioni economiche dalle dinamiche del mercato cinematografico che ci fanno vivere sul filo del rasoio”.

Il fascino della sala cinematografica, il film sul grande schermo, fa apparire queste affermazioni come pura demagogia o ipocrisia. Il mercato cinematografico è rimasto strutturato esattamente come 60 anni fa, ma nel frattempo sono state inventate le videocassette, sono nate le tv private che hanno iniziato a trasmettere film di recente produzione e, infine, sono comparse le piattaforme digitali specializzate.

“Tanto per fare un esempio – afferma Polin – l’ultimo film di cassetta della Disney, Soul, era accessibile eslusivamente e gratuitamente su Disney Plus, ma ai cinema non è stato concesso. Lo stesso sarà per l’ultima opera Disney dal titolo Nomad Land che sarà gratuito per la piattaforma della major mentre i cinema dovranno sottostare a condizioni di noleggio troppo penalizzanti. Il problema delle limitazioni del Covid diventa irrilevante di fronte a tutto questo. Magari riuscissimo a riempire la sala al 50% a tutti gli spettacoli”.

Oltre a un minimo garantito che le sale devono pagare ai distributori, superato questo viene chiesta loro una percentuale sugli incassi netti. Normalmente al 50%, ma le grandi major americane come Warner Bros, Universal e tante altre, arrivano oggi a pretendere anche oltre il 60% degli incassi, oltre il minimo garantito che, nel caso venga raggiunto, consente alle sale di andare a pareggio con il costo di noleggio.

Come singoli titolari di sale non abbiamo potere contrattuale di fronte a questi colossi – prosegue Polin -, ma istituzioni come il ministero alla Cultura o il Garante per la concorrenza del mercato avrebbero la possibilità di radunare attorno a un tavolo le varie parti”.

Come dire, è inutile che ci si riempia la bocca su quanto la sala cinematografica abbia un incrollabile fascino se poi non si fa nulla per garantirne la sopravvivenza.

Ci sta provando, ad esempio, il Festival di Cannes, che non prende in considerazione al concorso tutti quei film che non saranno circuitati attraverso le sale cinematografiche. Per contro, il Festival di Venezia, accetta da tempo qualsiasi tipo di “pellicola” anche se poi andrà esclusivamente su Netflix. Cannes sta tenendo duro, ma non si sa ancora per quanto.

“Un tempo il vincolo era la pellicola – dice Vittorio Polin -. Quasi nessuno aveva la possibilità di disporre di macchinari per la proiezione. Con il digitale tutto è cambiato e anche in tv, ad alta definizione, si può avere un’elevata qualità di visione”.

Così, Vittorio Polin, ha pensato in modo provocatorio, di utilizzare la sua sala in modo diverso: “Ho deciso che metterò in locazione temporanea la sala a chiunque ne faccia richiesta – precisa -. Affittare la sala a privati per utilizzo personale e famigliare, che sia per la proiezione di un film che per una festa o anche una recita, non violerebbe né le norme sul diritto d’autore e neppure le normative anti-Covid. Non risolverebbe i problemi di bilancio della sala, ma diventa un chiaro messaggio che occorre far qualcosa di più se si vuole salvare il cinema come luogo di cultura e di ritrovo”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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