Rientrano prima del tempo per il rischio di quarantena in India: odissea per volontari di Montebelluna

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Volontari di Montebelluna rischiano la quarantena perché provenienti dall’Italia, uno dei paesi più interessati dall’emergenza Coronavirus a livello internazionale, e la presidentessa dell’associazione li fa tornare dall’India d’urgenza.

Rientro amaro per i volontari della “Mummy&Daddy”, onlus di Caerano San Marco, che hanno dovuto lasciare il subcontinente indiano prima del tempo perché, dopo i primi importanti casi di contagio da Covid-19 in India, c’era il rischio concreto che il Governo indiano prendesse delle decisioni tali da metterli in isolamento per dei controlli specifici.

La notizia dell’emergenza Coronavirus in Italia non era ancora arrivata nel villaggio indiano che ospita l’orfanotrofio, un piccolo agglomerato urbano a pochi chilometri da Vijayawada, nello stato indiano dell’Andhra Pradesh.

Partiti dall’Italia quando il problema non aveva ancora assunto le dimensioni emergenziali di questi ultimi giorni, i membri della “Mummy&Daddy” si sono trovati a migliaia di chilometri dal loro Paese a seguire costantemente la situazione aggiornandosi di continuo con amici e familiari.

Inizialmente nessuno aveva pensato a possibili controlli invasivi nei loro confronti ma, quando anche in India i media hanno iniziato a dare maggiore risalto a questo argomento, alcuni volontari si sono preoccupati.

Chi ha la responsabilità del gruppo che si trovava in India, la presidentessa della onlus Patrizia Pozzobon, ha subito intuito il rischio al quale potevano andare incontro i membri della onlus.

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Se nelle grandi città indiane il controllo delle persone si sta limitando alla misurazione della temperatura corporea senza altri tipi di restrizioni, quale poteva essere la reazione delle autorità amministrative in un piccolo villaggio sperduto nella campagna di uno dei più poveri stati indiani?

La paura per una possibile epidemia in zone così povere e con grandi difficoltà dal punto di vista igienico e sanitario, infatti, avrebbe potuto scatenare provvedimenti sproporzionati difficili da gestire.

Per questo, con tanta tristezza nell’animo per dover lasciare i bambini dell’orfanotrofio prima del tempo, i volontari sono ritornati d’urgenza in Italia.

Verso le ore 13 di oggi, venerdì 6 marzo 2020, ad attenderli all’aeroporto di Venezia c’era la presidentessa Pozzobon.

“Una scelta sofferta ma dovuta – ha commentato a caldo  – perché sono responsabile delle persone che mando nell’orfanotrofio dove prestiamo la nostra opera di volontariato. Ora il pensiero è solo per i bambini rimasti in India, con la speranza che il virus non arrivi fino al villaggio dove vivono”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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