Lo scorso sabato sera una decina di giovani tra i 14 e i 18 anni si sono azzuffati in piazza Marconi: uno di loro ha avuto la peggio ed è stato ferito con un coltello.
Sul posto sono giunti i Carabinieri del Comando di Montebelluna, allertati da un testimone, ma al loro arrivo il gruppo si era già dileguato.
Il ferito, un ragazzo di quasi 18 anni al quale è stato perforato un polmone, è stato soccorso e trasportato nell’ospedale della città; non è in pericolo di vita ma poteva andargli molto peggio se i soccorsi non fossero intervenuti in tempo.
I Carabinieri stanno procedendo all’identificazione dei ragazzi coinvolti nella rissa e al momento non si conoscono i motivi che hanno portato al ferimento del giovane.
I giovani, già noti alle forze dell’ordine, in passato non hanno mai dato fastidio e i Carabinieri escludono che a Montebelluna ci sia un “problema baby gang”.
Anche il sindaco Adalberto Bordin è dello stesso avviso e ancora una volta, come fatto in passato con altri episodi simili, ci tiene a difendere la maggioranza dei ragazzi della sua città che rispettano le regole e non creano problemi.
“Tengo a sottolineare – commenta il primo cittadino – che questi accadimenti non avvengono solo nella nostra città ma sono un problema di carattere nazionale. Questa volta preoccupa molto che sia spuntato un coltello, ma confido nel lavoro delle Forze dell’ordine, che voglio ringraziare per l’impegno e la dedizione, che sapranno ricostruire tutti i dettagli della vicenda”.
“Troppo spesso sento attacchi contro i nostri giovani – continua -, quando la maggior parte di loro meriterebbe invece i complimenti per quello che fa ogni giorno. Per questo non generalizziamo quando parliamo delle nuove generazioni. Credo che l’educazione dei nostri ragazzi non possa essere delegata solamente alle istituzioni, ma debba invece partire dalle famiglie”.
“Sindaci, assessori e Forze dell’ordine non possono farsi carico di questo compito da soli – conclude Bordin -. Aggiungo un altro aspetto, che ormai ripeto da tempo: chi mette in atto comportamenti violenti ci penserebbe due volte se le punizioni fossero certe ed equilibrate. Serve un intervento dello Stato”.
Il sindaco ha voluto mettere in luce l’esempio dei ragazzi che in questi giorni sono stati premiati dal “Comitato Chiara Giavi”, che ha consegnato delle borse di studio ad alcuni studenti meritevoli e giovani sportivi che si sono distinti per i loro risultati.
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