Scintille post Palio, Tortomasi attacca Bottin: “Decisioni non condivise”. Il presidente: “Dati incompleti”

Dino Bottin e Francesco Tortomasi

Il 34esimo Palio del Vecchio Mercato di Montebelluna è finito da settimane ma nei giorni scorsi sono emerse delle tensioni e delle incomprensioni tra una parte dello staff e il presidente ad interim Dino Bottin.

Francesco Tortomasi, responsabile comunicazione 2024, ha fatto emergere dei problemi nel coinvolgimento dei volontari da parte di Bottin in alcune scelte strategiche.

“In merito alle notizie uscite sui conti del Palio – sottolinea Tortomasi -, tengo a specificare, soprattutto poiché presente il mio nome, che nel corso del processo organizzativo l’organo direttivo non è quasi mai stato interpellato o, per meglio dire, è stato interpellato per cose di poco conto mentre per le decisioni onerose le decisioni non sono state condivise con trasparenza”.

“Inoltre – aggiunge -, nel periodo a ridosso del Palio, non sono più stati convocati direttivi per condividere le decisioni, ma si è voluta perseguire la linea della decisione singola non tenendo conto dei budget imposti inizialmente. Mi dissocio pertanto da ogni decisione assunta dal presidente, a cui va il ringraziamento per l’impegno ma certamente non il merito di aver condiviso scelte talvolta molto importanti. Nelle rare occasioni di confronto, inoltre, erano state più volte segnalate criticità nelle decisioni assunte”.

“Osservazioni – prosegue – che, anziché generare un normale dibattito interno, provocavano nel presidente reazioni nervose e talvolta irose. La pluralità di un organo direttivo dovrebbe essere un principio fondamentale, spiace non sia stato considerato tale. Anche nel mio ruolo, spesso, mi sono ritrovato con il team comunicazione a non sapere le cose o sapere all’ultimo momento. Se certamente tale situazione ci può stare visto l’anno transitorio, dall’altra è stato l’emblema di un approccio che ha accentrato ogni decisione”.

“Mi dispiace apprendere comunque la volontà di dimettersi di Bottin – conclude -, a cui riconosco grande impegno e onestà, doti necessarie ma non sufficienti per amministrare un grande evento come il Palio. Il compito dell’Ente Palio, infatti, è portare avanti la tradizione nel rispetto della sostenibilità economica. Se il primo obiettivo è stato raggiunto, il secondo è stato ampiamente fallito. Il Palio rappresenta la nostra comunità, non possiamo permetterci altre edizioni come quella 2024: serve voltare pagina”.

“Francamente – replica Bottin – non so cosa rispondere a chi ha portato fuori dati imparziali e incompleti dell’Ente Palio per crearne un caso. Io sono tranquillo. I direttivi ci sono stati anche quando lui era in ferie mentre gli altri erano qui a lavorare. A volte arrivava tardi al direttivo e pretendeva di ridiscutere. Peccato non abbia scritto che è riuscito a fare arrabbiare tutti i suoi colleghi di direttivo e, se non se ne è accorto, allora abbiamo un serio problema”.

“Come responsabile comunicazione – aggiunge – mi sono lamentato spesso del suo non essere presente fino ad arrivare a convocare la squadra comunicazione per dare avvio alla comunicazione sui social. Comunque, ricordo che non ho scelto io di fare il presidente, ma ho accettato di traghettare lo stallo nel quale era caduto l’Ente Palio e sono orgoglioso di quanto fatto”.

“Quando avrò terminato il mio lavoro – conclude – decadrò automaticamente e lì la pagina si gira automaticamente. Se non gli va come gestisco le mie responsabilità, è sempre libero di dimettersi. Gli ricordo che lui è lì a rappresentare le contrade che lo hanno eletto e non se stesso”.

(Autore: Andrea Berton)
(Foto: Andrea Berton e Francesco Tortomasi)
(Articolo e foto di proprietà di Dplay Srl)
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