Scovata una rete di spaccio: 100 mila euro tra cocaina e marijuana (anche davanti alle scuole)

Scovata dai Carabinieri di Montebelluna una rete di spaccio

I Carabinieri della Compagnia di Montebelluna, all’esito di indagine condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica di Treviso, hanno disvelato e stroncato un’attività di “spaccio di strada” rilevante e grave, sia per la pluralità degli acquirenti, sia per il numero delle cessioni protrattesi nel tempo, sia per la diversa tipologia di sostanze stupefacenti (cocaina e marijuana), sia, infine, per aver coinvolto, quali acquirenti, anche soggetti minorenni.

Cinque gli indagati, di nazionalità nigeriana, rispettivamente, di 39, 33, 31, 25 e 24 anni di età, che, come documentato dai militari dell’Arma, avevano sviluppato una “rete” di spaccio di una certa consistenza, con numerosi acquirenti – alcune decine – riforniti per consistenti periodi temporali (mesi o anche anni) a dimostrazione, oltre che di una abitualità e professionalità nel delinquere (tutti risultano non occupati o aver avuto esperienze lavorative solo saltuarie) anche che gli stessi, a loro volta, potevano contare su consolidati contatti con chi li riforniva di stupefacente.

Davvero elevato il numero di cessioni da parte degli spacciatori (più di 1.000 di cocaina confezionata in “palline” di cellophane termosaldato e oltre un centinaio di marijuana) che avveniva nelle zone di Montebelluna e Caerano San Marco in favore di soggetti residenti nei comuni limitrofi, in luoghi abituali quali parcheggi di supermercati e centri commerciali, ma anche nei pressi di istituiti scolastici.

Il GIP al Tribunale di Treviso, sulla scorta degli elementi indiziari evidenziati da Carabinieri e Procura, ha così emesso nei giorni scorsi un’ordinanza di applicazione di misure cautelari a carico dei cinque indagati consistente nel divieto di dimora nella regione Veneto, misura finalizzata proprio a recidere i contatti tra i soggetti colpiti dal provvedimento, che avevano eletto il trevigiano come privilegiata piazza di spaccio, e i loro acquirenti, impedendo agli indagati di sfruttare i risultati sinora conseguiti dell’attività delittuosa (è stato stimato un giro d’affari, sulla base delle numerosissime cessioni “al dettaglio” di stupefacente, pari a circa 100.000 euro).

A tre dei cinque indagati la misura è già stata notificata dai Carabinieri, mentre sono tuttora attivamente ricercati gli ulteriori due destinatari del provvedimento cautelare in parola.

Nelle scorse ore, sempre a Montebelluna, i Carabinieri di Montebelluna hanno rintracciato uno dei due destinatari della misura cautelare che mancavano all’appello. Si tratta di un nigeriano classe 1998 cui è stato notificato il divieto di dimora in Veneto. Non ha opposto resistenza ai militari dell’Arma che lo hanno riconosciuto e fermato.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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