Il nuovo presidente dello Sportsystem e del Museo dello Scarpone di Montebelluna, Andrea Parisotto, montebellunese di 48 anni, ha le idee ben chiare sul percorso da seguire per mantenere un primato, che è mondiale, per il distretto industriale della calzatura sportiva. Ma l’amministrazione comunale che andrà presto a rinnovarsi dovrà altresì fare la sua parte.
La scarpa sportiva a Montebelluna e nel Montebellunese e Asolano fa parte della storia e del presente del territorio, una storia che ha fatto sì che negli anni Settanta quest’area fosse ai primissimi posti come reddito pro-capite in tutta Europa.
Una storia che ha fatto conoscere Montebelluna in tutto il mondo, forse ancor più che in Italia, e che ha restituito benessere a tantissime famiglie. Il fatto che ancora oggi si possano incontrare tra le vie del centro cittadino persone titolari di marchi conosciuti a livello internazionale è cosa di non poco conto ed è consapevole la nuova dirigenza che è cosa da valorizzare e tutelare.
“Oggi c’è la necessità di rinnovare la formazione professionale – spiega Andrea Parisotto -, in modo più moderno, ma anche riappropriandosi di capacità e manualità che nel corso del tempo abbiamo perso, anche a causa della delocalizzazione delle attività produttive”.
Oggi, però, in soldoni, molte aziende stanno ripensando le loro strategie anche a causa del fatto che non sia più così conveniente produrre all’estero. Ma mancano le professionalità e queste bisogna ricostruirle.
“Se si vuole mantenere il primato di Distretto Sportsystem a livello mondiale – sottolinea Parisotto – i processi e le lavorazioni, le competenze specifiche di base non si possono perdere. C’è la disponibilità di studi tecnici di design piuttosto che di tecnici del settore calzaturiero oggi in pensione, ma che hanno ancora molto know-how che possono trasmettere, che hanno dato la disponibilità gratuita di tempo da mettere a disposizione all’associazione e alla fondazione per attività formativa rivolta ai giovani che vogliono avvicinarsi a questo settore”.
Il nuovo corso intrapreso da Parisotto, in continuità al percorso segnato dalla precedente gestione di Patrizio Bof, va nella direzione anche di una maggiore integrazione con il tessuto territoriale, a partire dalla fruibilità delle strutture da parte degli stessi cittadini: “L’utilizzo del bene, Villa Zuccareda, che ricordiamo essere di proprietà del Comune – spiega Parisotto – è frutto di una convenzione del 1996 sulla base della quale gli imprenditori si impegnavano nella ristrutturazione della struttura a fronte dell’utilizzo della stessa”.
“Parliamo di ere glaciali fa – prosegue – se pensiamo allo sviluppo socio-economico. In questo momento non ci sono più quelle condizioni e pensiamo a una struttura che possa essere messa a disposizione delle scuole che vogliono anche fare formazione e degli stessi cittadini che vogliano frequentare il parco. Tuttavia anche l’amministrazione comunale dovrà fare la sua parte, che si faccia garante di alcuni aspetti come quello relativo alla sicurezza e alla manutenzione del parco, altrimenti solo demandati solo ed esclusivamente demandati all’associazione”.
Un altro aspetto cruciale è la riappropriazione da parte di Montebelluna della cosiddetta “paternità” dello Sportsystem che, in un certo momento storico, è passata all’Unione industriale di Treviso.
“L’associazione industriale di Treviso ha garantito negli ultimi anni un importante sostegno dal punto di vista della gestione amministrativa, di progettualità e di bandi – dice il nuovo presidente dello Sportsystem -. Ora c’è la necessità di far rientrare la gestione del Distretto sotto l’egida della Fondazione, come ente legale rappresentante, deriva anche un po’ dai cambiamenti che si sono verificati nel corso del tempo. L’associazione industriale garantisce il suo sostegno sotto questo punto di vista e quindi cercheremo di fare tutti i passi necessari per poter rientrare nelle possibilità e opportunità che vengono date dalla rappresentanza legale del distretto stesso”.
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