Tre generazioni di passione per la musica: la famiglia Scandiuzzi protagonista all’interno della “Banda e Majorettes Città di Montebelluna”

Una passione per la banda che dura da tre generazioni quella della famiglia Scandiuzzi di Montebelluna che, dopo nonno Gianni e papà Marco, continua ora con le figlie Emma e Anna.

In realtà il legame è ancora più fitto perché anche il nonno di mamma Erika Mazzocato, il Cavalier Angelo Gatto, è stato uno dei soci fondatori della “Banda e Majorettes Città di Montebelluna”, una realtà che ha rappresentato negli anni la colonna sonora delle principali manifestazioni della città.

Alla fine del 19 esimo secolo la banda di Montebelluna era sicuramente una tra le più consolidate e rinomate formazioni bandistiche della provincia di Treviso.

Nel tempo ha partecipato ad importanti manifestazioni musicali, in Italia e all’estero, distinguendosi in concerti e concorsi sotto la guida di tanti maestri.

Dal 2008 è diretta dal Maestro Luigino Favaro, diplomatosi al Conservatorio “Steffani” di Castelfranco Veneto.

Da alcuni anni, inoltre, la banda organizza e gestisce una scuola di musica per la formazione musicale di bambini, ragazzi e adulti con corsi per strumenti a fiato, percussioni e tastiere a cui sono stati aggiunti i corsi di propedeutica musicale per bambini a partire dai 6 anni e la scuola per mini majorettes.

Dal 2005 la “Banda Musicale e Gruppo Majorettes Città di Montebelluna” è accompagnata, durante le sfilate e i concerti, da un gruppo Majorettes guidato dall’insegnante Angelisa Vendramin.

Attualmente sono coinvolti una cinquantina di musicisti con circa 20 Majorettes piccole e grandi.

Nell’organico sono presenti altri “storici” gruppi famigliari come i Bressan con Bepi, Andrea, l’attuale presidente Lucia e Marco, e i Merlo, Nicola (figlio di Gabriele mancato nel 2005) con la moglie Valentina e la figlia Giorgia.

Il repertorio spazia dalla musica sinfonica a brani originali bandistici, dal jazz alle colonne sonore da film, ad arrangiamenti di musica leggera, pop, rock, a motivi popolari oltre a concerti a tema.

“Il primo approccio di mio padre Gianni con la musica è stato in età giovanile – spiega il figlio Marco -. Ha iniziato suonando la fisarmonica che, quando era ragazzo, lo ha aiutato a portare avanti la sua passione e a distinguersi tra i giovani in un tempo in cui i famosi ‘festini’ nelle balere o nelle case private erano all’ordine del giorno. Poi si è avvicinato al clarinetto e ha iniziato a frequentare l’ambiente bandistico. Questo gli ha dato la soddisfazione e la voglia di continuare fino ad ora. La salute gli permette di suonare ancora, di divertirsi e soprattutto di stare in compagnia condividendo tanti bei momenti”.

“Mi sono avvicinato alla musica grazie a mio papà – continua -, che quando ero ragazzo già suonava nella banda da tanti anni. Come spesso accade, la passione per la musica può essere trasmessa dalla famiglia. Se poi germoglia in maniera corretta, può rafforzarsi anche grazie ai rapporti di amicizia che si sviluppano dentro l’associazione. Si tratta di relazioni che, nel mio caso, durano ancora adesso con altri colleghi della mia età che sono entrati con me nella banda”.

“In età adulta far parte della banda della mia città mi ha permesso di coltivare la mia passione senza togliere troppo spazio alla famiglia – conclude -, come può capitare invece con lo sport che spesso ti porta fuori casa. In molti casi i rapporti di amicizia che si vengono a creare dentro l’associazione passano anche attraverso i familiari: è una catena che ci unisce tutti quanti. Grazie alla presenza di insegnanti molto capaci e bravi nel coinvolgere le persone, ho deciso di continuare lo studio dello strumento per migliorarmi ancora di più dandomi nuovi obiettivi”.

“Far parte della banda è molto bello – aggiunge la figlia Emma -. Oltre ad essere una passione che contraddistingue la mia famiglia, è condivisa anche da molte altre persone, di età differenti, che si trovano in questa bellissima associazione che, oltre agli impegni musicali, ci permette di vivere dei bei momenti in compagnia”.

(Foto: per gentile concessione della famiglia Scandiuzzi – foto d’epoca da pubblicazione per il centenario della Banda).
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