A sole due settimane dall’arresto di uno spacciatore poco più che ventenne, i militari dell’arma di Montebelluna hanno assicurato alla giustizia anche V.A., un 27enne, fortemente indiziato di rifornire i clienti della zona di Arcade e dintorni e per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.
Anche un 21enne è stato rintracciato e tratto in arresto dai carabinieri della compagnia di Treviso poichè su di lui pendeva un mandato di arresto europeo emesso dall’autorità giudiziaria tedesca per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, reato commesso nel mese di novembre 2020.
Il primo dei due arresti è stato operato a conclusione di articolata e prolungata attività d’indagine che ha avuto inizio quando i militari, insospettiti da un via vai di persone che frequentavano l’abitazione di V.A., gravato da pregiudizi, anche in orari oltre il limite imposto dalla normativa anticovid, hanno focalizzato la loro attenzione sul giovane per verificare cosa stesse accadendo.
Raccolti i primi elementi indiziari sul sospettato, gli operanti hanno proceduto, nel pomeriggio di ieri, con una perquisizione personale e locale che ha permesso di accertare come l’indagato avesse allestito un vero e proprio bazar della droga all’interno del garage di casa.
I militari hanno così rinvenuto e sequestrato complessivamente circa 950 grammi di hashish suddivisi in panetti, 350 grammi di marijuana, 50 grammi di cocaina, un bilancino di precisione e tutto l’occorrente per il confezionamento delle dosi.
All’alba di oggi è stato invece tratto in arresto, su mandato dell’autorità giudiziaria della repubblica federale di Germania, M.Z., di origini campane domiciliato nella Marca Trevigiana, con precedenti di polizia.
Il giovane, secondo le prime risultanze fornite dalle autorità tedesche, pare inserito in un’organizzazione criminale dedita allo spaccio di ingenti quantitativi, nell’ordine di decine di chilogrammi, di marijuana ma anche nello spaccio al dettaglio di cocaina.
Gli arrestati, su disposizione della procura del capoluogo, al termine delle formalità di rito sono stati associati alla casa circondariale di Treviso.
(Fonte e foto: Carabinieri Treviso).
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