Nel consiglio comunale di ieri lunedì si è discusso dell’interpellanza presentata dai Democratici per Montebelluna sul progetto del nuovo teatro.
“Nel corso del consiglio comunale svolto a marzo – sottolineano i Democratici -, a seguito della presentazione di una nostra interpellanza sulla realizzazione del teatro, il sindaco ha spiegato che aveva avviato un’interlocuzione con Banca Intesa per discutere del futuro di quest’opera”.
“Chiediamo all’amministrazione – concludono – di aggiornare il consiglio comunale sugli sviluppi che ci sono stati in questi mesi e di informare i consiglieri sulle eventuali decisioni prese in merito alla realizzazione del teatro, considerando anche gli obblighi previsti dalla convenzione siglata con Banca Intesa”.
“Abbiamo avuto – ha spiegato il sindaco Adalberto Bordin -, come avevo già anticipato, un’interlocuzione con l’istituto bancario che anni fa ha dato un contributo a fondo perduto di 5 milioni e mezzo di euro per la costituzione di un teatro. Abbiamo rappresentato la nuova situazione, che ovviamente un istituto di credito già conosce già per il lavoro che fa, ovvero un aumento non preventivato delle materie. Banca Intesa ha riconosciuto questa difficoltà contingente che non è colpa di nessuno”.
“Ricordiamo – continua – che per far fronte al progetto del teatro, così come è previsto, mancano circa 4 milioni di euro. Abbiamo chiesto se fosse disponibile ad integrare il contributo. Banca Intesa ha risposto che ovviamente, anche per un fattore di equità nazionale, non poteva più far fronte con un aumento dei contributi a favore del teatro. Però non ha avuto nulla in contrario nel rilevare la necessità di un eventuale ridimensionamento. Allora abbiamo interloquito con il Ministero della Cultura, ovvero la società in house che tratta le tematiche dell’art bonus”.
“Ci ha risposto che, se il benefattore è d’accordo, non c’è nessun tipo di pregiudiziale nemmeno per loro – prosegue -, fatta salva la necessità di poter far rientrare il contributo di 5 milioni e mezzo di euro nell’alveo dell’Art Bonus. Consci delle mutate situazioni economiche delle materie prime di tutta Italia, si sono raccomandati che, se si varia il progetto, abbia comunque finalità di spettacolo e che le risorse siano compatibili con ciò che si deve fare”.
“Nell’impossibilità totale di reperire nuovi finanziamenti – aggiunge -, ho tentato di sondare, attraverso le mie conoscenze professionali, se ci fosse qualche mecenate per riuscire a portare a casa quel teatro che tutti quanti avevamo ipotizzato in quest’aula qualche anno fa. È di pochi giorni fa l’ultima risposta di carattere negativo, comprensibile visto che stiamo parlando di quantità ingenti di denaro. Quindi la maggioranza ha aperto una riflessione al proprio interno. Forse una soluzione che porterebbe anche ad un valore nell’utilizzo di questi contributi, potrebbe essere quella di una totale riqualificazione del complesso monumentale di Villa Pisani. Vogliamo recuperare il Teatro Binotto“.
Il consigliere comunale Davide Quaggiotto ha detto che 5 milioni sono difficili da trovare nel bilancio del Comune di Montebelluna: “Secondo me – ha detto – c’è stata la volontà di allungare i tempi. Già durante quel consiglio in cui è stata approvata la convenzione propedeutica all’ottenimento dei fondi, la maggioranza non era così compatta. Tant’è che la proposta di delibera è stata approvata per un solo voto grazie ai voti delle minoranze. Questa compattezza poi non è stata ritrovata, i tempi si sono allungati”.
“È chiaro che ora c’è questo problema – continua – e quindi è stato detto ‘proviamo a trovare una soluzione che poteva essere quella di un ulteriore contributo da parte della banca’. A fronte di un diniego da parte della stessa, si è aperta la riflessione per trovare altre soluzioni. Penso sia corretto fare un passo indietro ed evidenziare il percorso che ci ha portati fino a qui”.
“Siccome tutta la vicenda del teatro ha avuto la caratteristica della collaborazione tra maggioranza e minoranza – conclude -, se adesso si apre una riflessione su come utilizzare i fondi, secondo me è bene parlarne insieme. Siccome la funzione del teatro era anche rilanciare la parte sud del centro, si può immaginare di intervenire anche su quell’immobile (ex tribunale), magari riducendo il progetto e dedicando l’immobile anche a spazi per la comunità dove ritrovarsi, visto che c’è una carenza di spazi per le associazioni e le realtà di Montebelluna. C’è anche l’esigenza di ampliare gli spazi studio”.
Sul tema è intervenuto anche il consigliere Silvio Tessari che, ricordando la vicenda della biblioteca, ha detto: “La cultura non è solo una spesa, è anche un grande investimento perché dove c’è cultura c’è progresso. Dove non c’è cultura si va indietro”.
Tessari ha detto di augurarsi che l’ex tribunale possa diventare in futuro un centro culturale.
La consigliera comunale Elisamaria Bressan ha evidenziato che l’idea di sistemare il Teatro Binotto è positiva, ma sarebbe importante puntare sul centro culturale per il vecchio stabile da ristrutturare in centro.
Il collega Loreno Miotto ha sottolineato che Montebelluna perde una grande occasione, perché la città ha bisogno di un salto di qualità.
Miotto ha ricordato anche le potenzialità degli spazi esterni di Villa Pisani e l’importanza di coinvolgere le minoranze nei progetti culturali futuri della città.
Rispondendo a Tessari, la consigliera di maggioranza Annamaria Moretto ha detto di essere dispiaciuta per lo stop al nuovo teatro a causa dell’aspetto economico.
Bordin, dicendo di essere aperto al confronto con le minoranze, ha chiuso il dibattito non escludendo la possibilità di riqualificare l’ex tribunale (in foto) per dare una sede ad alcune associazioni o per realizzare una sala mostre.
(Autore: Andrea Berton)
(Foto: Andrea Berton)
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