Una vita per il volontariato: addio a Carlotta Cavasin, fu presidente diocesana di Ac

Carlotta Cavasin

La comunità di Montebelluna, il mondo del volontariato e l’Azione Cattolica diocesana di Treviso sono in lutto per la scomparsa di Carlotta – “Carlottina” – Cavasin, venuta a mancare all’età di 92 anni.

Classe 1932, era originaria di Trevignano, poi cresciuta e vissuta a Biadene di Montebelluna. Impiegata amministrativa, il suo nome è legato all’impegno instancabile nel mondo del volontariato e del servizio pastorale in diocesi.

Cavasin è ricordata per la speciale sensibilità e vicinanza alle persone e alle situazioni di fragilità. A questo ha rivolto la sua dedizione e le sue energie fino all’ultimo: in parrocchia aprì l’“ufficio del volontariato” per rispondere alle esigenze dei bisognosi, e si impegnò anche in politica, come consigliera e assessore comunale ai Servizi sociali. Donna di profondi valori umani e cristiani, intraprese numerose iniziative di volontariato a favore di malati e anziani.

“Carlottina” Cavasin fu molto attiva nel servizio pastorale ed educativo dell’Azione Cattolica di Treviso, di cui divenne presidente diocesana nel 1975: “È stata una figura bella, entusiasta, operosa, umile nel servizio alla Chiesa e nell’annunciare il Vangelo di Gesù – ricorda in un messaggio nei propri social l’Azione Cattolica trevigiana, guidata da Marco Guidolin – Figura carismatica del laicato cattolico, Carlottina è stata la prima responsabile diocesana ACR insieme a Dino Boffo dopo l’approvazione del nuovo statuto associativo sotto la presidenza di Vittorio Bachelet”.

“Successivamente è stata presidente diocesana di Azione Cattolica – conclude – Ha speso gli ultimi anni della sua vita al servizio degli anziani e delle persone sole. La ricordiamo nella preghiera, riconoscenti per il bene fatto all’Azione Cattolica e alla Chiesa tutta”.

 “Il suo nome – racconta il professor Loreno Miotto, consigliere comunale a Montebelluna, già vice presidente diocesano dell’Ac trevigiana per il Settore giovani – è legato soprattutto al suo impegno nel volontariato. Diventerà nel 1975 terzo presidente diocesano dell’Azione Cattolica girando tutta la diocesi a conoscere sacerdoti, laici e giovani. L’Azione Cattolica diocesana le deve molto e il suo amore per questa associazione di laici non è mai venuto meno. Donna dalle mille idee, capace di suscitare entusiasmo e passione. Donna di profonda spiritualità, di preghiera e di servizio”.

“Si prendeva ogni anno del tempo per gli esercizi spirituali – continua – per ricaricarsi e trovare sempre spunti per il suo impegno sociale. Concluso il lavoro si è dedicata agli altri, alla comunità. Ha aperto un semplice ‘ufficio del volontariato’ in parrocchia per rispondere alle tante richieste di lavoratori e di persone fragili. Si è impegnata in politica come consigliere comunale e assessore ai servizi sociali. La politica l’ha sempre vissuta come esperienza di servizio per gli ultimi come la Dottrina Sociale della Chiesa insegna”.

Miotto ha spiegato che Casa Roncato, attuale centro diurno per gli anziani, è stata il suo punto di riferimento fondando anche l’Associazione Amici di Casa Roncato.

“Aveva persino fondato l’iniziativa di volontariato ‘una notte al mese in ospedale’ – prosegue -. Collaborava anche con molte altre realtà associative ad esempio ‘Una casa per l’uomo’. Fino a quando ha potuto, ha svolto lei stessa il servizio in ospedale. Poi si è ritirata nella casa di riposo Umberto I a Montebelluna. E lì ha continuato il suo servizio nella preghiera e nell’ascolto. Per me è stata un esempio di vita. La mia storia coincide molto con i suoi passi e i suoi insegnamenti”.

“Ma sono tante altre – conclude Miotto – le storie individuali che hanno intrecciato la loro vita con Carlottina. Siamo stati tutti amici e compagni di strada di Carlottina e per noi tutti è stato un grande onore! Per la Chiesa di Treviso, per l’Azione Cattolica Diocesana, per la comunità montebellunese e per Biadene Carlottina è stata e sarà sempre uno ‘splendido esempio di donna a servizio del Signore della vita e della comunità degli uomini’. Grazie Carlottina per quanto mi hai insegnato, per il tempo che hai donato non solo a me ma a quanti ti hanno incontrato lungo il cammino della vita”.

“Carlotta Cavasin era una persona speciale – commenta l’avvocato Maria Bortoletto, assessore alla cultura e al sociale nel Comune di Montebelluna -. Era molto affezionata al fratello Leonida che, insieme alla moglie Lucia, gestiva un negozio di abbigliamento e merceria in centro a Biadene dove trovavi sempre quello che cercavi. Oggi, al posto del negozio di abbigliamento, c’è un panificio”.

“Amava ed era fiera dei nipoti – continua -. Devo molto a Carlottina che visitavo all’Umberto I, perché facevo parte del gruppo da lei fondato ‘Una notte al mese in Ospedale’. Mi aveva fornito un camice bianco e le penne da inserire nel taschino del camice che era importante – affermava Carlottina – sia per l’igiene che per conquistare la fiducia della persona malata e in difficoltà”.

“Spesso – conclude -, anche se mi assegnava una persona da assistere di notte in ospedale, venivano in realtà assistite anche le altre persone presenti nella camera con le loro semplici richieste di avere un po’ d’acqua, di aiutarle a girarsi sul fianco o semplicemente per parlare”.

(Autore: Beatrice Zabotti. Ha collaborato Andrea Berton)
(Foto: Azione Cattolica diocesi di Treviso)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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