Un’esposizione diffusa nelle vetrine dei negozi: sabato al via la mostra “1872. La città nuova. Nascita della Montebelluna contemporanea”

Proseguono gli eventi legati alle iniziative per i 150 anni dallo spostamento del mercato di Montebelluna dal colle di Mercato Vecchio alla pianura.

Sabato 27 agosto, alle ore 10.30, è prevista l’inaugurazione della mostra diffusa “1872. La città nuova. Nascita della Montebelluna contemporanea” organizzata dal MeVe – Memoriale Veneto della Grande Guerra insieme alla biblioteca comunale, ad Ascom – Confcommercio delegazione di Montebelluna e all’associazione “Il Mosaico-Un Centro da vivere”.

Si tratta di un’esposizione diffusa nelle vetrine degli esercizi commerciali sfitti e fitti nelle piazze del centro di Montebelluna per un viaggio nel passato, indietro di 150 anni, per capire come è nata la nuova città.

“Come amministrazione comunale – commenta l’assessore alla cultura Maria Bortoletto – siamo soddisfatti in quanto tutti gli eventi per i 150 anni dal trasferimento del mercato di Montebelluna dal colle di Mercato Vecchio alla pianura sono stati molto partecipati dalla cittadinanza e non solo. È stato strategico coinvolgere la comunità e le associazioni che rappresentano il Terzo Settore, decisamente una grande risorsa per la nostra bella, dinamica e moderna città”.

“Un sentito ringraziamento – conclude – e una grande riconoscenza vanno quindi all’amministrazione e agli Uffici comunali, alla presidente del Comitato operativo, coordinato dalla professoressa Gianna Galzignato, ai privati cittadini con le loro straordinarie idee, alle numerose associazioni e ai relatori qualificati intervenuti”.

L’assessore Bortoletto aveva affrontato il tema del trasferimento del mercato di Montebelluna nel suo libro “Pietro Bertolini. Un servitore dello Stato. Da sindaco di Montebelluna al governo del Paese”.

“Nel 1866 – si legge nel libro -, quando diventò italiana, la millenaria Montebelluna aveva ancora il suo centro urbano nell’altura di Mercato Vecchio. Lì si trovavano alcune ville del Sei-Settecento e alcuni palazzi dove avevano sede gli uffici statali e comunali. Ma con l’evoluzione dei tempi, il piccolo centro storico di Mercato Vecchio a causa della sua ubicazione non era più adatto a restare il capoluogo di un ampio territorio intercomunale che era in progressiva espansione”.

“Di conseguenza – continua – gli amministratori locali avevano deciso che sarebbe stato più opportuno spostarlo verso il piano onde sviluppare l’urbanizzazione cittadina in particolare a sud-ovest lungo la via Schiavonesca e non a nord-est lungo l’asse di via Feltrina. Il progetto relativo era stato presentato dall’ingegnere Giovanni Battista Dall’Armi nel 1868 e con pubblico avviso erano stati invitati a edificare costruzioni abitative, oltre i montebellunesi, anche alcuni forestieri aventi autonomia finanziaria”.

“Il terreno edificabile era stato offerto a un prezzo simbolico – conclude -, praticamente gratis, e l’iniziativa aveva subito ottenuto un largo consenso. Cosicché in poco tempo sorse l’attuale Montebelluna con le sue caratteristiche piazze ottagonali e la sua razionale urbanizzazione…Il trasferimento del centro urbano dall’altura al piano comportava ovviamente anche il trasferimento dell’antico ‘mercato franco’ che vi si svolgeva dall’anno 997 per concessione dei Conti di Collalto e la relativa operazione del nuovo insediamento fu naturalmente molto complessa e anche molto…sofferta”.

La mostra diffusa “1872. La città nuova. Nascita della Montebelluna contemporanea” sarà visitabile fino al 2 novembre 2022 e per tutte le informazioni si può contattare il Servizio Cultura scrivendo all’indirizzo di posta elettronica cultura@bibliotecamontebelluna.it o telefonando al numero 0423-617423.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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