Inizia a delinearsi il volto del Parco Bertolini, la giunta comunale ha approvato lo studio di fattibilità.
L’area era stata acquisita nel settembre 2020 dal Comune di Montebelluna che ha esercitato il diritto di prelazione, riconosciuto agli enti locali in caso di compravendita di beni immobiliari vincolati.
Lo studio è stato redatto dall’architetto Francesca Furlanetto di San Biagio di Callalta con lo scopo di rendere fruibile l’area di 11mila metri quadrati circa ora di proprietà comunale.
E’ prevista una spesa di 170mila euro che già ha ottenuto il parere della Commissione del paesaggio e l’autorizzazione ed i permessi da parte della Soprintendenza.
Al Consiglio comunale sarà proposto di inserire il progetto tra le opere pubbliche da realizzare nel triennio 2021-2023 procedendo al finanziamento per accedere all’erogazione dei contributi disponibili per interventi sulle Ville Venete.
“Il progetto è molto esteso ed elaborato – commenta il sindaco, Elzo Severin: e, una volta messo a punto, permetterà ai montebellunesi di usufruire di un’oasi di pace e tranquillità a pochi passi dal centro. Gli interventi più significativi riguarderanno la canalizzazione per irrigazione, la sistemazione delle recinzioni e l’aggiunta in qualche tratto in modo da separare l’area pubblica da quella privata a cui i cittadini non potranno accedere“.
“Sarà introdotto – prosegue – un nuovo accesso a nord e realizzati tutti i percorsi pedonali per poter usufruire del parco mentre sarà conservata e valorizzata la grande grande area centrale dove trova posto il cedro monumentale. Sarà realizzato un pergolato di vite di uva fragola o di rose lungo il confine sud, a memoria della storica dimora e ripristinati molti alberi abbattuti dal fortunale 2006”.
Sarà posata lungo i nuovi confini una recinzione in rete metallica su paletti di acciaio infissi a terra. L’accesso pubblico avverrà dal marciapiede di viale Bertolini, con la creazione di una nuova cancellata metallica tra pilastrature, mentre un accesso pedonale secondario sarà creato a nord, attraverso l’interruzione dell’esistente muro in posizione nord-ovest, ove il marciapiede è presente sull’altro lato stradale di via De Gasperi, regolato con una nuova cancellata metallica.
L’intervento sul verde dovrà rispettare l’assetto originario, per il ripristino e l’eventuale ricostruzione del parco e del patrimonio arboreo caratterizzato da un inestimabile valore dal punto di vista storico ed ambientale. Rimangono gli antichi Bagolari in quella che oggi è proprietà privata, saranno piantumati frutti d’alto fusto, quali Ciliegi (Prunus Avium), e Magnolie (Magnolia grandiflora). Il breve filare di Populus Nigra, di impianto più recente, verrà comunque conservato.
Verranno valutate le condizioni fitosanitarie delle piante, per decidere quali mantenere e quali sostituire: numerosi sono gli innesti spontanei presenti, soprattutto robinie, olmi, ailanthus, Ligustri e ciliegi selvatici, a scapito di tassi, tigli, carpini e lecci dell’originario impianto.
Il proliferare del Bambù sarà debellato con l’asportazione di uno strato di terreno di almeno 40/50 cm, mentre si è scelto di lasciare parte della vegetazione nata spontaneamente per preservare l’assetto del sottobosco originario a copertura: solo in piccola parte sarà piantato ad arte, con una diffusione di hedera helis, Iris da ombra, felci, vinche e grandi masse di arum italicum.
Si è scelto di ricostruire il doppio viale di tigli che si trovava a nord-est, in prosecuzione dell’esistente conservato a sud del parco.
Negli spazi verdi ai lati dello spazio geometrico centrale saranno piantumati i frutteti, con varietà di nocciolo cachi e melograno; un piccolo integrale giardino dei frutti è proposto nel settore sud-ovest del parco mentre una selezione di varietà antiche troveranno spazio nel settore est del prato.
Ci sarà anche l’area degli orti con coltivazione di antiche varietà aromatiche quali Mirto, aronia nera, equiseto dei campi, lavanda bianca aba, salvia ananas.
(Foto: Comune di Montebelluna).
#Qdpnews.it