I Carabinieri della Compagnia di Montebelluna hanno tratto in arresto, in forza di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Treviso, un 29enne di origini marocchine. Il provvedimento restrittivo è scaturito dalle reiterate inosservanze alla misura cautelare cui era sottoposto lo straniero.
Il giovane, infatti, si trovava agli arresti domiciliari, essendo stato condannato con rito abbreviato a tre anni di reclusione per reati contro la persona. I Carabinieri, in particolare, lo avevano arrestato in flagranza di reato nel marzo scorso, quando era scattata la procedura a carico del medesimo del “Codice rosso”, in virtù dei gravi maltrattamenti e minacce dell’uomo, già noto alle Forze dell’ordine, in danno dei propri congiunti. L’arrestato è stato portato nella Casa Circondariale di Treviso.
Sempre i Carabinieri montebellunesi sono intervenuti nella notte tra domenica e lunedì poco dopo la mezzanotte nei pressi di un esercizio pubblico di via Dalmazia per un diverbio sorto fra un gruppetto di persone in evidente stato di alterazione psicofisica causato verosimilmente da ebbrezza alcolica e culminato nel lancio di una sedia, ma che non ha avuto ulteriori conseguenze. I contendenti sono tuttora in corso di compiuta identificazione da parte dei militari dell’Arma.
I Carabinieri della Compagnia di Castelfranco Veneto hanno invece fatto emergere due truffe online: una 39enne del novarese, nell’àmbito della trattativa per l’acquisto di una tuta da motociclista pubblicata su un sito web, avrebbe indotto in errore il venditore, un 45enne del padovano, riuscendo a farsi accreditare 2.550 euro su carta prepagata per poi rendersi irreperibile. Stesso “modus operandi” utilizzato da un 43enne dell’agrigentino che riusciva a farsi accreditare 3.500 euro da una 66enne del trevigiano che aveva posto in vendita online uno scaldabagno a gas.
(Foto: Carabinieri).
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