“Anima pura, il tuo dolore ha smosso il mondo”: fiori all’Isola dei Morti per ricordare Elisa Campeol. Ieri la visita del vescovo Pizziolo alla famiglia

Dopo la morte di Elisa Campeol, 35enne di Pieve di Soligo uccisa a coltellate dal coetaneo Fabrizio Biscaro (reo confesso) mentre prendeva il sole all’Isola dei Morti, l’Alta Marca Trevigiana si è scoperta molto più fragile di quello che si poteva pensare.

Mentre proseguono le indagini per comprendere i dettagli di questa tragedia che ha scosso tante comunità, in molti si chiedono se questa morte si sarebbe potuta evitare, se i problemi psicologici dell’omicida fossero stati affrontati in modo adeguato e se la nostra società sia pronta a gestire le conseguenze della pandemia, che ha peggiorato tante situazioni di disagio presenti all’interno delle famiglie.

Non c’era tanta gente ieri pomeriggio all’Isola dei Morti, dove è stato posizionato un cuore di fiori con un foglio in cui c’è una frase, ormai sbiadita, per la ragazza: “Elisa, anima pura, il tuo dolore ha smosso il mondo”.

Questa vicenda, infatti, ha smosso le coscienze di chi amministra queste comunità, della gente semplice e di tutte le persone che hanno riflettuto sul fatto che anche luoghi così tranquilli e apparentemente sicuri come quest’area della provincia di Treviso possono nascondere insidie che dobbiamo cercare di prevenire.

L’accoltellamento ha scosso anche l’intera comunità cristiana. Preavvisata domenica nel foglietto informativo della parrocchia di Pieve di Soligo, lunedì pomeriggio c’è stata la visita del vescovo di Vittorio Veneto mons. Corrado Pizziolo alla famiglia di Elisa.

Un incontro, al quale ha partecipato anche il parroco mons. Giuseppe Nadal, che ha voluto essere testimonianza della vicinanza dell’intera diocesi ai Campeol in questo momento di dolore.

Una visita nella quale c’è stato spazio per la condivisione e l’ascolto del racconto di questi giorni terribili, per la riflessione e per la preghiera, in attesa dei funerali della giovane che non sono ancora stati fissati.

E nel caldo pomeriggio di ieri è passata poca gente davanti al locale in cui lavorava Elisa, l’Eli’s bar di via Pati a Pieve di Soligo, dove è stato appeso un cartello con la scritta “chiuso per lutto”.

Colpisce il silenzio in via Pati ma anche all’Isola di Morti, così chiamata perché la corrente del Piave vi aveva trascinato numerosi corpi di soldati caduti durante la prima Guerra mondiale.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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