I consiglieri comunali di minoranza Andrea Ceotta e Sara Pastrolin sono tornati sulla questione del presunto conflitto di interessi della consigliera comunale di maggioranza Erica Callegari, che ha una quota del 10% nella società di impianti termoidraulici del padre, affidataria di alcuni lavori di manutenzione negli stabili del Comune di Nervesa della Battaglia.
“La legge – sottolineano i consiglieri della Lega -, secondo noi, è chiara dicendo che è ‘incompatibile’ sia colui che ha potere di rappresentanza (che fa quindi parte del consiglio di amministrazione), sia colui che è ‘titolare’: la consigliera comunale Callegari non è tra i membri del consiglio di amministrazione, ma è titolare di una quota di proprietà della ditta affidataria dei lavori. Non si può trascurare il fatto che gli utili dell’azienda, e quindi anche gli utili personali della socia Callegari, derivino in quota parte anche dai lavori affidati dal Comune”.
“Senza nulla togliere alla serietà – continuano -, affidabilità e competenza dell’azienda, che da molti anni presta servizi per il Comune, anche durante l’amministrazione Vettori-Ceotta e in quelle precedenti, ma mai sedeva tra i banchi di maggioranza il titolare della ditta! Male fa il sindaco a liquidare la questione solo ed esclusivamente sotto un mero profilo formale fornito dal segretario comunale, secondo noi incompleto e non del tutto esaustivo, quando invece dovrebbe prendere le distanze da un anomalo atteggiamento morale – la moral suasion – della sua consigliera che in 15 mesi di amministrazione non l’ha informata di essere socia titolare di un’azienda che lavora costantemente per il Comune”.
“La sindaca dovrebbe chiedere le dimissioni della sua consigliera – proseguono -. E forse vale la pena chiedersi se vi sia la piena coscienza di quale sia il ruolo pubblico che riveste un amministratore comunale (consigliere, assessore, sindaco) e quali siano le ricadute sulla collettività, di cosa voglia dire essere amministratore di un ente pubblico e di quali possano – o debbano – a volte essere le rinunce personali”.
“Noi riteniamo sbagliato procedere in questo modo – concludono -, presenteremo una mozione chiedendo le dimissioni della consigliera Callegari e valuteremo le opportune segnalazioni alle autorità superiori quali l’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) e non solo”.
Riportiamo di seguito la risposta integrale del segretario comunale di Nervesa della Battaglia alla richiesta delle minoranze rispetto al “presunto conflitto di interessi” della consigliera Callegari.
“Viene richiesto al sottoscritto segretario dai consiglieri Andrea Ceotta e Matteo Mattiuzzo, con nota denominata ‘Esposto al segretario comunale in merito a presunto conflitto di interessi in capo al consigliere Erica Callegari’ acquisita a protocollo in data 2 agosto 2024 con il numero 11762, di verificare l’incompatibilità del consigliere Erica Callegari, con riferimento alla posizione di socio della stessa nella società a responsabilità limitata denominata Callegari Natalino Termoidraulica s.r.l., P.IVA 04123150262 di Nervesa della Battaglia, Viale delle Industrie numero 12, alla luce di più affidamenti di interventi di manutenzione per conto del comune avvenuti negli anni 2023 e 2024. In ordine alla lamentata condizione di presunta incompatibilità, si richiama il comma 1 numero 2 dell’articolo 63 del D.lgs. numero 267/2000 recante: ‘Non può ricoprire la carica di…omissis…consigliere comunale……..2) colui che, come titolare, amministratore, dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento ha parte, direttamente o indirettamente, in servizi, esazioni di diritti, somministrazioni o appalti, nell’interesse del Comune…omissis’. Come riportato dagli stessi esponenti e riscontrato dallo scrivente a mezzo visura CCIA di Treviso Belluno estratta in data 1° agosto 2024, la Callegari Natalino Termoidraulica s.r.l. è operatore economico costituito in forma di società a responsabilità limitata gestita da un consiglio di amministrazione di cui non fa parte il consigliere Erica Callegari che è, esclusivamente, socia con partecipazione del 10% del capitale sociale. Come noto il regime delle incompatibilità alle cariche elettive, fra l’altro, non può essere oggetto di interpretazioni estensive o analogiche trattandosi di preclusione al diritto costituzionalmente riconosciuto di elettorato passivo e, dall’analisi della visura camerale, non si riscontra nella posizione del consigliere alcun potere di rappresentanza dell’operatore economico (in altri termini la carica di amministratore nel caso di specie) che giustificherebbe un’eventuale contestazione della condizione di incompatibilità. Pertanto, per quanto esposto, all’atto della convalida delle elezioni, il consigliere Callegari ha correttamente dichiarato l’inesistenza di cause di incompatibilità. Per quanto concerne l’affidamento dei lavori di manutenzione, da un controllo delle determinazioni citate non si ravvisa alcuna illegittimità, in quanto trattasi di valori inferiori a 5 euro che, ai sensi dell’articolo 49 comma 6 del D.lgs. n. 36/2023 (efficace dal 1° luglio 2023), possono essere assegnati all’operatore economico uscente in deroga al principio di rotazione. Inoltre, si è potuto verificare per il biennio 2023 e 2024 anche l’assegnazione di incarichi ad altri operatori sebbene l’importo fosse, in alcuni casi, comunque inferiore a 5 mila euro. In ordine poi, alla lamentata mancata astensione del consigliere Callegari in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione, delle successive variazioni (da ultimo quella di assestamento approvata con dichiarazione di immediata eseguibilità lo scorso 30 luglio – non 27 come indicato), non è dato riconoscere gli estremi del dovere generico di astensione ex articolo 78 comma 2 del D.lgs. numero 267/2000, atteso che l’approvazione del bilancio di previsione da parte del consiglio comunale prevede la sola suddivisione in missioni e programmi e non in capitoli di spesa, come avviene invece nel Peg (Piano esecutivo di gestione) di competenza di giunta e che, in ogni caso, essendo l’affidamento dei lavori riservato alla competenza del responsabile d’area, non è dato sapere in sede consiliare l’identità del futuro appaltatore”.
(Autore: Andrea Berton)
(Foto: Andrea Berton)
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