Nel bene e nel male, continua a far discutere la presenza del Principe Emanuele Filiberto di Savoia in occasione dell’inaugurazione del Monumento al Milite Ignoto al Sacrario del Montello a Nervesa della Battaglia.
Nel fine settimana trevigiano, ha soggiornato nell’Agriturismo “Dolce Colle” a Volpago del Montello, dove ha potuto fare colazione con prodotti del territorio e degustare l’olio extravergine di oliva prodotto dalla stessa azienda.
“La sua visita – spiega l’imprenditore Denis Michielin – aveva uno scopo commemorativo e benefico. Infatti, sono stati organizzati una serata e un pranzo con la finalità di donare dei defibrillatori da installare nelle piazze di alcuni Comuni, a beneficio di tutti”.
Durante il pranzo di beneficenza di domenica 30 giugno, l’Asd Air Ballet di Montebelluna di Silvia Pontini era presente con un gruppo di 13 ragazze che ha stupito e intrattenuto gli oltre 130 ospiti presenti per l’iniziativa con diverse coreografie preparate appositamente per l’occasione con tema la commemorazione.


“È stato un onore – commenta il duo canoro ‘Fabio e Vanessa‘ – e un privilegio cantare dal vivo per il principe Emanuele Filiberto di Savoia’”.
In realtà, non si sono placate le polemiche sulla presenza del principe sul Montello.
Giovedì 27 giugno, infatti, i consiglieri comunali di minoranza di Nervesa della Battaglia, Andrea Ceotta, Sara Pastrolin e Matteo Mattiuzzo, hanno presentato un’interrogazione alla sindaca Mara Fontebasso per chiedere spiegazioni sul patrocinio del Comune all’inaugurazione del monumento al milite ignoto con “Sua Altezza Reale il Principe”.


“Come consiglieri comunali di minoranza – afferma Ceotta, capogruppo della lista Andrea Ceotta Sindaco -, abbiamo presentato un’interrogazione al sindaco. Restiamo in attesa di ricevere risposta nelle sedi istituzionali dalla sindaca Fontebasso. Nelle scorse giornate sono emerse le ragioni della parte organizzatrice, la Delegazione provinciale dell’Istituto nazionale per la ‘Guardia d’Onore alle reali tombe del Pantheon‘, peraltro non richieste”. “Riteniamo opportuno e doveroso che la sindaca – continua -, in consiglio comunale, dica quali sono le motivazioni del patrocinio ufficiale del Comune ad un evento che vede la presenza di ‘Sua Altezza Reale’, in un luogo Sacro che è già un Monumento ai soldati caduti nella Grande Guerra, anche a quelli le cui spoglia sono rimaste ignote”.
“La sindaca – aggiunge – deve chiarire ai propri cittadini quale sia l’orientamento dell’amministrazione da lei guidata: partecipare con il Gonfalone Medagliato alle celebrazioni della Festa della Repubblica il 2 Giugno o presenziare ad un evento con ‘Sua Altezza Reale’? Se peraltro l’invito all’ospite fosse venuto successivamente e a insaputa della sindaca, aveva tutto il tempo per revocare il patrocinio”.
“Aspettiamo la risposta della sindaca Fontebasso in consiglio comunale – aggiunge Mattiuzzo, capogruppo di Uniti per Nervesa -, davanti ai cittadini, riguardo la nostra interrogazione. Ci chiediamo il motivo per cui il simbolo del Comune di Nervesa sia presente su un manifesto che evoca il monarchismo e menziona titoli non riconosciuti come ‘Sua Altezza Reale il Principe’. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, la Divisione Acqui, forte di circa 11 mila uomini, resistette all’ordine di disarmo tedesco sull’isola di Cefalonia. Questo portò a una battaglia cruenta, conclusasi con la resa degli italiani e l’esecuzione di circa 5 mila soldati per direttiva di Hitler, senza prigionieri”.


“Questo – continua – fu il primo tragico esito della fuga del re Vittorio Emanuele III da Roma a Brindisi, lasciando l’esercito e la popolazione in balia degli eventi. Il 2 giugno 1946, il 90,18% dei nervesani (3.719 aventi diritto) votò nel referendum sulla forma istituzionale dello Stato. Il 67,80% (2.249 persone) scelse la Repubblica: una decisione chiara e netta. Nervesa, come il resto d’Italia, si affidò alla Costituzione, che nella sua XIV disposizione transitoria e finale nega il riconoscimento dei titoli nobiliari”.
“Oltretutto – conclude -, il trattamento di altezza reale e i presunti titoli di principe non sono stati nemmeno concessi dall’ultimo re d’Italia Umberto II, come spiega l’Annuario della Nobiltà Italiana. Oggi, a quasi 78 anni di distanza, non dovrebbe esserci spazio per la nostalgia monarchica né per una revisione storica dei Savoia, che ha causato morte e sofferenza anche alla comunità di Nervesa”.
L’Associazione del Popolo Veneto ha voluto rispondere all’invito al confronto fatto ieri dal principe Emanuele Filiberto di Savoia in occasione dell’inaugurazione del Monumento al Milite Ignoto al Sacrario del Montello.
“Con grande rispetto verso tutti i caduti della Prima Guerra Mondiale – si legge in una nota firmata dal presidente Renato Povelato e dal segretario Alessandro Mazzochel – e con il desiderio di onorare la loro memoria in modo appropriato, l’Associazione del Popolo Veneto desidera rispondere all’invito fatto dal signor Emanuele Filiberto di Savoia per un incontro con la nostra associazione”.
“Comprendiamo e apprezziamo l’interesse del signor Savoia – concludono – per la commemorazione dei caduti. Tuttavia, riteniamo opportuno esprimere pubblicamente le nostre ragioni per cui la sua partecipazione a tali eventi, in qualità di membro della Casa Savoia, non è condivisa dalla nostra comunità e risulti più che divisiva. Lo invitiamo perciò a proporre una data per il confronto pubblico”.
(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata – per concessione di Denis Michielin e Fabio e Vanessa).
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