Ambiente, commercio e giovani. Intervista al candidato sindaco di Motta di Livenza Francesco Clementi: “Finora si è amministrato con la politica dell’ordinario”

Il candidato sindaco Francesco Clementi
Il candidato sindaco Francesco Clementi

Francesco Clementi, 44 anni, è uno dei tre candidati sindaci a Motta di Livenza. Clementi è appoggiato dalla lista “Altra Motta” in vista delle prossime elezioni comunali del 14 e 15 maggio. 

44 anni, ingegnere, Clementi è residente a San Giovanni, sposato con due figli. La sua esperienza lavorativa lo ha portato a essere responsabile in Ricerca e Sviluppo in primarie aziende multinazionali. Clementi è da sempre impegnato nel sociale (cultura, ambiente), crede al motto: “La costanza nella vita, è la chiave di tutto”.

In un periodo storico in cui sempre meno persone decidono di fare gli amministratori, che cosa la ha spinta a candidarsi a sindaco di Motta di Livenza?

Motta di Livenza è stata governata per 25 anni dallo stesso partito, credo sia giunto il momento di dare un’alternativa valida, competente, presente sul territorio, rivolta ai bisogni del cittadino e non agli interessi di partito.

Per troppo tempo si è amministrato con la “politica dell’ordinario”: opere edilizie e viarie, cemento e asfalto. Ritengo sia importante avere una politica di ampi orizzonti, volta al futuro, dedita a costruire relazioni sane, una comunità forte e coesa, dando attenzione ai bisogni dei giovani, alla tutela dell’ambiente, al benessere e alla salute degli anziani, supportando la genitorialità. 

Chiaramente le opere viarie e edilizie hanno la loro importanza e non intendiamo trascurarle, non possono essere però l’unico elemento di una buona amministrazione.

Penso che abbiamo tutti, come cittadini, la responsabilità di metterci in gioco, di provare a cambiare le cose e non solo di lamentarsi quando qualcosa non va come dovrebbe o non ci piace. La politica non è solo cosa dei partiti, è dei cittadini e per i cittadini, specialmente a livello locale, come nel caso di queste elezioni amministrative.

In caso di vittoria quali sarebbero gli interventi da compiere in breve tempo (entro i primi 100 giorni del suo mandato)?

In caso di vittoria, nei primi 100 giorni sarà necessario dare forti segnali di cambiamento nel rapporto amministrazione-cittadini: ricevimento a porte aperte del sindaco una volta la settimana, social ufficiale del comune e non a nome del candidato sindaco, app e numero di telefono per comunicare velocemente con la cittadinanza. Inoltre, abbiamo individuato e messo a programma tutta una serie di interventi di riqualificazione come: pulizia e messa in sicurezza del sottopasso di via Cordamola, una delle principali porte d’ingresso alla città. Vogliano mettere in sicurezza alcuni attraversamenti pedonali pericolosi, con segnaletica luminosa e dissuasori. Per quanto riguarda l’ambiente pensiamo alla sostituzione dei cestini pubblici, con sistemi anti eco-vandalismo e abbandono rifiuti oltre che l’installazione di un distributore di sacchetti per la raccolta differenziata di SAVNO. Inoltre, vorremmo intavolare delle discussioni con i commercianti e le associazioni sportive, per comprendere a fondo le loro necessità.

Quali invece quelli a lungo termine?

Sul lungo periodo desideriamo lavorare su cinque temi, a mio avviso fondamentali:

Idrogeologico: attraverso stretta collaborazione con gli enti superiori per l’attuazione dei lavori per lo sblocco del PGRA, in modo da togliere Motta dall’immobilismo edilizio in cui si trova e indicendo, come da programma, un concorso per esperti del settore per la risoluzione del problema del flusso d’acqua nella Livenzetta.

Sociale: realizzare lo sportello unico per assistenza a famiglie, persone oggetto di violenza, dipendenze, caregiver, anziani, collaboratori domestici ed immigrati, andando ad implementare un metodo di lavoro rigoroso, basato sui dati e che vada ad Intervenire efficacemente sui bisogni dei cittadini. 

Attività produttive e ambiente: aprire uno spazio di discussione con le aziende del territorio per preparare il terreno e sondare l’interesse per la creazione di un consorzio industriale, sul modello Ponte Rosso di San Vito al Tagliamento. Inoltre, iniziare a Motta degli incontri di sensibilizzazione sul tema Comunità Energetiche rinnovabili, rendendo il comune parte attiva in questo importantissimo strumento normativo, per diversificare le nostre fonti di energia.

Associazionismo: rendere il comune un reale ente di coordinamento per le associazioni sportive, e non, presenti nel territorio comunale, per distribuire in modo equo le risorse strumentali e gli spazi che ha a disposizione e per organizzare gli eventi durante l’anno in modo equilibrato, senza sovrapposizioni e coinvolgendo tutti gli attori in gioco. Motta non può essere solo fiere e sagre, ospedale e Basilica.

Commercio e turismo: creare le condizioni per rilancio turistico e commerciale : iscrivere la città ai “Borghi d’Italia” e alle “Città del vino” , creando un marchio che identifichi tutte le cantine ed i prodotti enogastronomici mottensi; oltre a questo, favorire manifestazioni a tema culturale ed enogastronomico con l’ausilio di ProLoco ed associazioni, anche in zona Basilica.  Insieme al rilancio della zona industriale, e ad un aumento delle strutture ricettive, il commercio riprenderà senza ausilio di particolari misure dedicate, ma solo come risultato di questa nuova vitalità mottense. 

Parliamo di giovani, che sempre meno si sentono coinvolti nella vita politica del paese, quale è il vostro modo per dare la centralità che si meritano?

Innanzitutto, dobbiamo coinvolgendoli nella vita politica, associazionistica, comunitaria del paese e, come lista civica, siamo partiti proprio da questo assunto, cercando di coinvolgere molti giovani, non a caso siamo la lista con l’età media più bassa, tra le tre in corsa. 

Per questo scopo riteniamo importante creare degli eventi e dare degli spazi ai giovani, per farli sentire a casa: uno spazio ragazzi, mirato ai loro bisogni, che dia sfogo alla loro creatività ed espressività, creando anche una sinergia intergenerazionale con gli anziani della città: ad esempio i giovani potrebbero insegnare all’anziano a utilizzare lo SPiD o a pagare una bolletta on-line e l’anziano può trasmettere loro la storia del paese, la manualità per un mestiere, che sta per essere perso, o anche la propria esperienza di vita.

Con il consorzio in creazione, miriamo anche a creare un circolo virtuoso di valorizzazione e formazione della forza lavoro, specialmente giovane, coordinandoci anche con le istituzioni educative del territorio ed in sinergia con gli uffici di terza missione delle Università. 

Infine, riteniamo utile dare anche un’educazione comunitaria su determinati temi: civico, sociale, rispetto dell’altro, non-violenza, coscienza di sé; solo così potremmo avere una comunità sana, equilibrata, rivolta al futuro e cosciente rispetto al mondo che la circonda e alle sfide che la attendono.

(Foto: per concessione di Francesco Clementi).
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