Dall’India alla Marca, la storia di Kammal: “Il razzismo non esiste. Ringrazio i miei titolari e i veneti per l’accoglienza”

Kammal Deep Singh

Kammal Deep Singh, un giovane che come tanti della sua età ha un sogno: lavorare per un futuro migliore e per aiutare la sua famiglia. Kammal ha deciso di raccontare a Qdpnews.it – Quotidiano del Piave la sua storia.

Kammal Deep Singh racconta la sua storia – Videointervista di Monica Ghizzo

Che inizia partendo dall’India: nel 2013 con il fratello e la mamma, si trasferisce in Lazio, per raggiungere il padre, in Italia da oltre 20 anni. Successivamente, nel 2019, si trasferiscono a San Polo di Piave e Kammal inizia a lavorare nella fabbrica di divani “Paladin”.

“Mi sono trovato davvero bene in questa azienda – racconta Kammal -. I titolari mi hanno accolto fin da subito, aiutando me, la mia famiglia e anche i miei amici in tutto, anche al di fuori del lavoro. Dopo due anni io e mio fratello abbiamo iniziato a cercare casa, con non poche difficoltà soprattutto a causa del mutuo. I miei titolari, anche in questo caso, volevamo aiutarmi: ‘io ti aiuto dandoti 10 mila o 15 mila euro, così riuscirai ad ottenere un mutuo’ mi dissero. Noi però non abbiamo voluto approfittare della loro disponibilità”.

Kammal, una volta ambientato nella nuova città, decide, con tanto coraggio e forza di volontà, di fare un salto nel buio: apre una partita iva, creando da zero un’azienda agricola.

“Ho costituito una squadra e lavoriamo sui vigneti per la potatura e la vendemmia. Anche in questo caso, i miei ormai ex titolari mi aiutano tantissimo – continua Kammal -. Mi dicono sempre: ‘Quando hai bisogno, vieni’. Li ringrazio molto per l’aiuto che mi hanno dato e che ancora oggi danno a tutta la mia famiglia e amici”.

I veneti sono come i tuoi ex titolari? Come ti sei trovato con la comunità?

“Con i veneti e in generale con gli italiani mi sono trovato benissimo – spiega -. Ho incontrato anche il presidente della Regione Luca Zaia e gli ho raccontato la mia storia. In Italia si vive bene, in poco tempo abbiamo comprato casa e una macchina in più. Lavorando e rispettando le regole si riesce a vivere bene. Oggi c’è tanta gente straniera che arriva in Italia per avere una vita migliore ma, secondo me, la maggior parte delle volte, non è la stessa che arrivava 10 anni fa: la mentalità è cambiata. Molti arrivano e, appena iniziano a guadagnare qualcosa in più, si lasciano andare e non seguono più i loro princìpi. Alla fine si trattano peggio di prima.

C’è tanta gente straniera che pensa, quando gli si risponde male, che sia ‘razzismo’, ma secondo me non è così: è un fattore caratteriale, dipende dalla persona. Andando in giro vedo che questo succede anche agli italiani, quindi non è razzismo” conclude Kammal. 

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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