Una via intitolata all’onorevole Marino Corder (1929 – 1988), pontepiavense di nascita, per tre legislature deputato al Parlamento e in due Governi della Repubblica sottosegretario al Ministero dell’Interno: nel pomeriggio di sabato 2 marzo, il progetto voluto dall’amministrazione comunale di Ponte di Piave, guidata dalla sindaca Paola Roma, ha trovato concreta realizzazione in occasione di una sentita cerimonia di commemorazione svoltasi nel gremito auditorium “Campaner” della scuola primaria “Aldo Moro” di via Tommaseo.
Sono stati davvero tanti coloro che hanno accolto l’invito a partecipare all’incontro pubblico in ricordo dell’indimenticato leader della Democrazia Cristiana trevigiana, scomparso prematuramente a soli 58 anni per malattia: sindaci del territorio, amministratori comunali, provinciali e regionali di ieri e di oggi, la vice presidente della giunta regionale del Veneto Elisa De Berti, gli ex parlamentari Angelo Pavan, Arnaldo Brunetto e Gian Pietro Favaro, amici e colleghi di partito di allora, l’onorevole Gianangelo Bof, il consigliere delegato della Provincia Claudio Sartor, il vice prefetto vicario Antonello Roccoberton.
Insieme a loro, il figlio primogenito dell’onorevole Corder, il magistrato Paolo, attuale presidente del Tribunale di Udine, che nel suo intervento ha espresso parole di profonda gratitudine per l’iniziativa della sindaca Roma, evidenziando che ella “ha mantenuto la promessa e si è impegnata perché questa significativa intitolazione, in primis per noi familiari, potesse avere luogo”.
In un secondo momento, dopo aver ascoltato le testimonianze sulla figura del padre, il dottor Corder ha rinnovato tanta riconoscenza per la scelta compiuta, nel segno del “coraggio della memoria” per una storia di grandi valori e di costante dedizione al bene comune incarnata dal politico trevigiano.
Tutti coloro che hanno parlato – i relatori al tavolo, a iniziare da Paola Roma, e altre persone che hanno portato in sala le loro testimonianze, come Fiorenzo Baccichetto e Piero Facin – hanno elogiato l’ispirazione cristiana, la competenza, la concretezza delle risposte, il rapporto continuo con l’elettorato coltivato sempre dall’onorevole Corder, che aveva affrontato la malattia con grande coraggio e dignità, lavorando fino all’ultimo, vivissimo e instancabile.
All’inizio della cerimonia – alla quale era presente da Pieve di Soligo il coordinatore della rete Vite Illustri, Marco Zabotti, per ricordare il profonda legame tra il ministro pievigino Francesco Fabbri e Marino Corder, suo discepolo e “delfino politico” – si è esibito con successo il Coro “Mani Bianche del Veneto”. Al termine, i partecipanti si sono diretti nell’area vicina dove si sono svolte la benedizione e l’intitolazione ufficiale della via onorevole Marino Corder, percorso di collegamento tra la zona scolastica e sportiva e quella della stazione ferroviaria di Ponte di Piave.
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