Profondo cordoglio nel territorio per la perdita del cavalier Mario Biancotto, deceduto all’età di 85 anni.
L’uomo era noto nel territorio anche in quanto cofondatore del Museo del Ciclismo “Alto Livenza”, inaugurato nel 1995 a Portobuffolè.
Situato in “Casa Gaia Da Camino”, il museo è dedicato alla memoria di Duilio Chiaradia, pioniere della ripresa televisiva sportiva e cineoperatore Rai dal 1950 al 1981, e a Giovanni Micheletto (detto “il conte di Sacile”), vincitore del Giro d’Italia nel 1912.
Lo spazio prevede una biblioteca tecnica, una banca dati, un’emeroteca, una sala lettura, un archivio fotografico e cinematografico, oltre a una raccolta di cartoline illustrate e di cimeli sportivi. Uno spazio, quindi, prezioso sia per gli appassionati del settore, ma anche per coloro che semplicemente siano desiderosi di conoscere qualche storia sportiva in più.
Chi lo conosceva lo ricorda come una figura sempre “in prima linea per la promozione della città medievale”.
“Senza dubbio una figura iconica, lo si poteva incontrare spesso dietro al bancone dell’osteria Da Pio, intento ad aiutare la moglie Enrica, per tutti ‘Cicci’, le figlie Flavia e Ketty. Era sempre con il sorriso, pronto alla battuta, innamorato della sua città”, hanno raccontato, mentre il consigliere Walter De Martin lo ha definito “una persona meravigliosa per la comunità di Portobuffolè” e con commozione lo ha ricordato anche il sindaco Andrea Sebastiano Susana.
Legato a Portobuffolè, Biancotto si è sempre speso per valorizzare il proprio territorio, rendendosi promotore di molte attività in ambito turistico, sensibilizzando “il rispetto e la cultura del borgo”.
Era stato autotrasportatore per la ditta Pescarollo Mobili e poi autista di autobus per l’azienda Saita, nel Pordenonese. Infine, aveva affiancato la moglie nella gestione della loro osteria, un locale tipico molto conosciuto in zona.
In passato prestò servizio militare nei paracadutisti e fondò l’unico gruppo esistente in Italia dei paracadutisti donatori di sangue.
Appassionato sportivo, fu un promotore del primo campo da calcio costruito in città e benedetto dal prima vescovo e poi papa Albino Luciani.
Da sempre impegnato nel sociale, ricevette la medaglia d’oro nell’Avis di Portobuffolè, mentre nel 2016 venne nominato Cavaliere della Repubblica.
Amava la sua comunità e, con l’associazione Alto Livenza e il compianto Antonio Lot, si adoperò per la fondazione del Museo del Ciclismo, portando in loco diversi campioni del ciclismo, in particolare il grande amico dello stesso museo, ovvero Franco Balmamion, già vincitore di due Giri d’Italia nel 1962 e nel 1963.
Fu inoltre tra i fondatori del Museo della Civiltà Contadina, collocato nella Torre millenaria, della Pro loco e s’impegnò come volontario della Protezione Civile.
Ogni anno non mancava mai di dare il suo sostegno all’associazione dei pensionati di Unicredit, che promuovono nel Borgo di Portobuffolè il concorso per gli alunni “Colora Canevasse”.
Da ricordare un fatto curioso, riguardante Mario Biancotto: a lui è da attribuire la scoperta della galleria medievale che si estende sotto il Borgo antico, per la quale si adoperò con passione, affinché diventasse visitabile.
Chi lo conosceva lo descrive come un uomo simpatico e bravo barzellettiere, mentre risultavano sempre apprezzate le sue esibizioni alla sagra di Santa Rosa.
“Ci auguriamo che l’operato di Mario resti un esempio per tutti noi e per le generazioni future”, le parole del primo cittadino. “Resterai sempre nel cuore di quanti ti vollero bene”, è il messaggio che la famiglia gli ha dedicato in epigrafe.
Mario Biancotto lascia la moglie Enrica, le figlie Flavia con Fabio e Ketty, gli amati nipoti Aurora e Riccardo, uniti a tutti i parenti e gli amici.
Il funerale sarà celebrato oggi giovedì alle 15 nel Duomo di Portobuffolè, dove la salma giungerà dalla Casa dei Gelsi di Treviso.
Dopo la cerimonia, la salma verrà tumulata nel cimitero di Portobuffolè.
La famiglia chiede non fiori, ma eventuali offerte verranno devolute all’Advar e alla Lilt.
La famiglia ha rivolto un ringraziamento particolare a tutto il personale dell’Advar e della Lilt per le cure prestate.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Onoranze funebri B&M)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata