L’Amministrazione comunale di Orsago ha a disposizione la perizia di un agronomo (iniziata ai primi di aprile e ultimata lo scorso 2 maggio) che indica la necessità di abbattere sei dei diciotto tigli di via Garibaldi, perché hanno dei problemi gravi di “salute”.
Quattro altre piante, sempre stando alla perizia, sono state valutate un po’ meno malate e si consiglia di tenerle sotto osservazione per rivalutarle entro un anno, in particolare una delle quattro.
Gli altri tigli hanno dei problemi che possono essere rallentati seguendo le indicazioni dell’esperto, anche con delle particolari procedure di potatura, che presupponendo l’estendersi della chioma potrebbero creare dei problemi alle abitazioni che si affacciano lungo il viale. Un secondo problema, evidenziato dall’agronomo, potrebbe derivare dall’auto potatura dei rami, cioè la caduta naturale dei rami secchi.
Al momento non c’è una vera e propria ordinanza del sindaco Fabio Collot che stabilisca l’abbattimento delle piante, né delle diciotto, né delle sei. Questo provvedimento è allo studio e verrà scritto e pubblicato nelle prossime ore, solo per abbattere le sei piante ritenute quelle più ammalorate.
La giunta ha sinteticamente evidenziato questi dati e ha espresso delle precisazioni dopo aver letto quanto diffuso dalla minoranza Orsago Paese Attivo.
“Vorrei che fosse chiaro – sottolinea il vice sindaco Franco Minet – che la perizia dell’agronomo è iniziata ai primi di aprile. Ben prima della segnalazione e dell’interrogazione di Orsago Paese Attivo”.
“Stiamo operando – evidenzia il sindaco Collot – determinati a garantire la sicurezza dei residenti e di quanti transitano lungo la strada. Le date indicate sono tutte date verificabili, con documenti ufficiali depositati, ivi compresa la perizia dell’agronomo”.
“Il problema di salute delle piante distribuite lungo il viale di via Garibaldi era stato esaminato dall’esecutivo Collot – raccontano il vice sindaco e assessore al bilancio Franco Minet e l’assessore all’ambiente Luigi Michelon -, su segnalazioni giunte anche dai cittadini, fin dal settembre 2019. In tale periodo l’ufficio tecnico comunale aveva dapprima effettuato una valutazione sentendo un vivaista, poi aveva consultato un agronomo. Quest’ultimo, al fine di predisporre un preventivo di spesa, da presentare all’Ente locale, per la sua consulenza, aveva effettuato un sopralluogo, annotando che ad un primo esame le piante presentavano delle ferite e delle carie basilari. A gennaio 2020 il nostro ufficio tecnico ad una analisi visiva è giunto alla conclusione che sedici piante su diciotto sarebbero vuote per oltre il 50 per cento, le altre con una percentuali minore”.
“Successivamente – proseguono – abbiamo dato l’incarico ad un altro agronomo di effettuare una perizia consegnataci il 2 maggio. Ai primi di aprile lo stesso esperto aveva effettuato una prima valutazione di massima. La sua perizia ci dice che la situazione è meno grave di quanto appariva ad un primo momento, che sei piante sono messe male e vanno abbattute subito, quattro vanno monitorate entro un anno (in particolare una di queste)”.
“Gli altri tigli hanno dei problemi che possono essere rallentati seguendo le indicazioni dell’esperto, anche con delle particolari procedure di potatura, che presupponendo l’estendersi della chioma potrebbero creare dei problemi alle abitazioni che si affacciano lungo il viale. Un secondo problema, evidenziato dall’agronomo, potrebbe derivare dall’auto potatura dei rami, cioè la caduta naturale dei rami secchi – sottolineano -. Delle diciotto nessuna gode di buona salute (nessuna è in classe A). In queste ore stiamo decidendo come procedere. Finora non c’è alcuna ordinanza di abbattimento firmata dal primo cittadino. Il provvedimento è allo studio. Riguarderà solo le sei piante maggiormente ammalorate. Al loro posto pianteremo dei nuovi tigli“.
“Va spiegato agli orsaghesi – aggiungono Minet e Michelon – che lo scorso 20 aprile il nostro ufficio tecnico ha iniziato la procedura della “determina”, chiusa in data 28 aprile. Si tratta di un passaggio burocratico al fine di predisporre la eventuale disponibilità economica nel bilancio comunale per poter intervenire su questo particolare capitolo di bilancio. Nella stesura di questo documento, fra l’altro, sono stati ipotizzati i costi e anche per l’acquisto delle nuove piante”.
“E nel dispositivo si è pensato a dei peri. E’ da chiarire che questo iter lo si doveva fare per poter avere a disposizione i soldi necessari a realizzare gli eventuali interventi sulle piante. Al 28 aprile non era ancora stata presentata la perizia dell’agronomo, che è stata depositata solo il 2 maggio”.
(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
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