Orsago, la minoranza abbandona l’aula durante il consiglio comunale come segno di protesta

Hanno abbandonato l’aula, in segno di protesa. I consiglieri di minoranza, che compongono il gruppo Orsago Paese Attivo, hanno voluto in questo modo far sentire la loro voce non solo all’interno del consiglio comunale ma anche tra i concittadini.

Il motivo, affermano, è che non ci sarebbe stato il rispetto del regolamento comunale e anche per la disparità di trattamento con cui vengono trattati i consiglieri di opposizione e i colleghi di maggioranza.

Tanto che la minoranza si riserva di valutare tutte le strade percorribili per mettere a conoscenza il Prefetto di Treviso di quanto accaduto.

All’inizio del mese di dicembre, precisamente i giorni 5 e 10, Orsago Paese Attivo aveva presentato due mozioni inerenti l’azzeramento del consumo del suolo e il recupero di un’area industriale degradata.

Secondo quanto prescrive il regolamento, entrambi i documenti avrebbero dovuto essere inseriti all’ordine del giorno del successivo consiglio comunale. Consiglio che si è di fatto tenuto lo scorso 27 dicembre 2019.

Il sindaco Fabio Collot, aveva anticipato nella riunione dei capigruppo precedente al civico consesso, che le mozioni sarebbero state portate nel primo consiglio comunale di gennaio.

Tutto ciò è avvenuto, come ha affermato il primo cittadino, per avere il tempo di valutare nei dettagli gli argomenti proposti attraverso le mozioni.

Concetto ribadito dal primo cittadino in apertura della pubblica adunanza, quando dai banchi dell’opposizione è stato chiesto di trattare anche le loro due mozioni. Richiesta poi bocciata dalla maggioranza.

“Contando – ha spiegato Orsago Paese Attivo, guidato dal capogruppo Giuseppe Scarabellotto – che mediamente ci viene concessa visione degli atti dei consigli comunali dai tre ai cinque giorni prima della seduta, ci chiediamo il perché di questa disparità di trattamento. Se ventidue giorni non sono sufficienti alla maggioranza per poter analizzare un documento, perché alla minoranza devono bastarne cinque? Da mesi il nostro gruppo contesta una mancanza di trasparenza anche nella verbalizzazione ed oggi la misura è diventata colma”.

“Questa situazione – prosegue – non è più sostenibile: se non possiamo contare su un’uniformità di trattamento e se il sindaco si ritiene superiore al regolamento allora è del tutto inutile partecipare ad un’assemblea che, così com’è gestita, è svuotata da ogni parvenza di democrazia interna”.

Per quanto concerne il consumo del suolo, già da alcuni mesi, il consiglio comunale ha adottato le linee guida della Regione Veneto, le quali prevedono di arrivare all’azzeramento del consumo stesso nel 2050.

L’Amministrazione comunale ha deciso di prendersi del tempo per valutare un tema tanto delicato e per cercare di capire quali disposizioni mettere in atto per giungere all’effettivo azzeramento del consumo del suolo. Così da rendere più proficua la discussione nel consiglio di gennaio.

La medesima argomentazione è alla base del rinvio per la seconda mozione che con forza domanda una riqualificazione dell’ex fabbrica in via Bortolotto, dismessa da alcuni decenni.

(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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