“Ae Barche” presa d’assalto dai bagnanti della domenica. Turato: “Stiamo lavorando per evitare disagi ai residenti”

Ombrelloni, materassini, borse termiche e crema solare sono gli ingredienti di una tipica giornata nelle spiagge delle nostre località marittime ma anche nelle spiagge sul Piave dell’Alta Marca Trevigiana.

Da Segusino a Ponte della Priula, infatti, nei fine settimana estivi queste zone continuano anche quest’anno ad essere molto frequentate dai turisti, provenienti dai centri più grandi della Provincia di Treviso, ma soprattutto dai residenti che, per necessità o per abitudine, decidono di trascorrere qualche ora di relax e svago in riva al “Fiume sacro alla Patria”.

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A colpire è il numero ingente di persone che sceglie “Ae Barche”, il parco ricreativo-ambientale sul fiume Piave” che si trova nella frazione di Covolo di Pederobba, precisamente in via Barche, che nella giornata di ieri, domenica 5 luglio 2020, è stato letteralmente preso d’assalto dai bagnanti.

Problematico il tema dei posti auto perché il fenomeno dei “parcheggi selvaggi” rimane una piaga che qualche residente ha affrontato posizionando alcuni oggetti, come dei ventilatori colorati (vedi foto), per impedire alla gente di parcheggiare davanti alle proprie abitazioni dove sono presenti anche dei cartelli di divieto di sosta.

In ogni caso, tralasciando questi inconvenienti, il parco “Ae Barche” ha tutte le carte in regola per permettere agli appassionati delle attività che si possono svolgere in riva al fiume di trovare quello che cercano.

Tante le famiglie con bambini, gli anziani e le persone che raggiungono il fiume con i loro amici a quattro zampe che amano sguazzare dentro l’acqua.

C’è chi sceglie il picnic nelle vicine aree verdi mentre i più giovani si divertono con i loro tuffi spericolati nelle zone dove l’acqua è più profonda.

FOTO BARCHE

Tanti scelgono le spiagge naturali sul fiume semplicemente per prendere la tintarella o per una camminata che, a Covolo, è impreziosita dalla possibilità di ammirare l’Abbazia di Santa Bona di Vidor da una prospettiva privilegiata.

Il tema ambientale è sempre in primo piano perché nei social non mancano le segnalazioni di turisti e residenti che denunciano l’ecovandalo di turno, anche se i responsabili del parco “Ae Barche” tengono pulite le aree verdi sensibilizzando le persone a fare altrettanto.

Per chi si fosse dimenticato a casa il pranzo al sacco, sono presenti anche dei furgoncini che vendono dei panini e c’è la possibilità di parcheggiare all’interno del parco con ingresso a pagamento per le macchine.

“Non posso che rallegrarmi che il nostro territorio sia visitato e oggetto d’interesse da parte di molti turisti – ha dichiarato Marco Turato, sindaco di Pederobba -, specialmente in questo periodo. Tuttavia, nello specifico, è opportuno sottolineare che i flussi turistici “della domenica”, come quelli che interessano l’area “Ae Barche”, devono essere ben regolati e a questo stiamo lavorando per evitare che come al solito si traducano in disagi per i residenti. Peraltro, da questi grandi flussi temporanei né le nostre attività né lo stesso Comune hanno benefici”.

“Aree come questa – conclude il primo cittadino di Pederobba – sono un patrimonio che deve essere rispettato, come rispetto merita la gente che lì ha scelto di vivere e lavorare: è questa la nostra priorità.”

Il turismo fluviale, per quanto alcune aree siano affollate, non ha i numeri delle località marittime e, considerando le problematiche dell’emergenza Coronavirus, consente di rispettare con facilità il distanziamento sociale in piena sicurezza.

La nuova moda dell’estate nell’Alta Marca Trevigiana, soprattutto per le persone che per motivi economici non potranno spostarsi da casa, potrebbe essere proprio quella di valorizzare le aree vicine ai fiumi e ai corsi d’acqua, a due passi dalle proprie abitazioni.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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