Ieri si è tenuta a Trevignano l’assemblea straordinaria della Federazione Regionale Islamica del Veneto nella quale Ait Alla Lhoussaine, cittadino marocchino residente da tanti anni a Levada di Pederobba, è stato confermato presidente con 23 preferenze contro le 12 dell’altro candidato, Richki Hakim.
Presenti anche i vertici della Confederazione Islamica Italiana con il presidente Moustapha Hajraoui, il segretario generale Massimo Abdallah Cozzolino e alcuni rappresentanti delle Federazioni Regionali Islamiche della Liguria, del Friuli-Venezia Giulia e dell’Emilia-Romagna.
Hanno partecipato all’assemblea, che si è svolta nel rispetto delle norme anti-Covid, alcuni esponenti di numerose comunità musulmane provenienti da tutte le province del Veneto.
Durante l’incontro c’è stato un confronto, in alcuni momenti anche molto acceso, sul futuro della Federazione Regionale Islamica del Veneto e sul ruolo dei giovani all’interno del gruppo di lavoro.
Tante le richieste pervenute al presidente Lhoussaine: rappresentare al meglio le associazioni e i centri aderenti alla Federazione con le istituzioni italiane civili e religiose (Regione, Comuni e diocesi) ma anche con le associazioni di categoria e il mondo del volontariato locale.
Inoltre, è stato chiesto di semplificare il lavoro e di sostenere le associazioni e i centri musulmani che fanno parte di questa realtà.
Per questo servirà una significativa “capacità politica” nell’affrontare i temi e nel costruire dei tavoli di lavoro per discutere delle principali questioni sociali, religiose, sanitarie, educative e culturali che coinvolgono anche i cittadini veneti di fede islamica.
Tra le priorità c’è sicuramente quella di riservare delle aree, all’interno dei cimiteri veneti, dove seppellire i defunti di religione musulmana oltre alla possibilità di pregare in un vero luogo di culto islamico (moschea) e non solo nei centri culturali.
Inoltre, è stato chiesto di lavorare per trovare delle soluzioni alle numerose criticità che si verificano all’interno delle carceri italiane, dove non mancano i detenuti di fede musulmana.
I più giovani, invece, hanno manifestato la necessità di essere coinvolti maggiormente nelle decisioni più importanti e c’è chi ha fatto una riflessione anche sul ruolo delle donne all’interno della Federazione.
Il presidente Lhoussaine ha presentato una relazione sul lavoro fatto in questi anni, condizionati pesantemente dalla pandemia, mettendo in luce il successo dell’ultima edizione della “Giornata del Dialogo Islamo-Cristiano” di Pieve di Soligo e degli incontri con i vescovi, i sacerdoti e gli amministratori di diversi Comuni della Regione Veneto.
“Ringrazio tutti per la fiducia che hanno riposto nelle mie capacità – ha affermato a caldo il presidente della Federazione Regionale Islamica – Le sfide da affrontare sono molte e le richieste che arrivano dalle associazioni che hanno aderito alla nostra Federazione mostrano la voglia di cambiamento delle nostre comunità. Con l’aiuto di Dio affronteremo una questione alla volta, sperando di lasciarci alle spalle quanto prima la pandemia”.
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