“Ci dispiace per quello che le è successo…”: i bimbi abbracciano l’esule e si commuovono

Tra le tante iniziative di oggi, lunedì 10 febbraio, Giorno del Ricordo, previste sul territorio, quella svoltasi in mattinata a Pederobba ha assunto un significato particolare.

Per l’inaugurazione della panchina tricolore dedicata proprio ai Martiri delle Foibe e perché, a tagliare il nastro e portare la sua testimonianza diretta di quegli orrori, c’era lei, Mirella Barbisan, 84 anni, residente a Levada, esule istriana che, non senza commozione, ha raccontato la sua drammatica vicenda agli alunni delle classi quarta e quinta della primaria di Onigo e a quelli delle classi terze della scuola media.

Mirella Barbisan, 84 anni, esule istriana residente a Levada

“Avevo solo 3 anni, quando nel 1943, dopo l’Armistizio, in braccio a mia mamma e mio papà dovemmo fuggire in fretta e furia da Albona (città istriana in Croazia ndr) – le parole della testimone -. Abbiamo perso tutto e, una volta arrivati qui, abbiamo dovuto ricostruirci una vita con tanti sacrifici e fatica. Non so quanti lavori abbia fatto mia mamma… ma sempre a testa alta e con orgoglio. Oggi sono ancora qui e ho due figlie, per cui ringrazio il Signore”.

Un ricordo lasciato agli studenti nel corso del primo momento della mattinata, svoltosi nella sala consiglio del Comune. La lezione storica è poi proseguita con la visione di alcuni filmati di testimoni diretti di quella fase drammatica della storia italiana (e non solo).

Poi tutti al parco Europa di Onigo per l’inaugurazione della panchina commemorativa, alla presenza del sindaco Marco Turato: “Un’occasione importante per rinfrescare la memoria dei nostri giovani sulla storia d’Italia, su una parte tragica troppo spesso trascurata o addirittura dimenticata – il commento del primo cittadino -. E’ stato particolarmente toccante poter ascoltare le parole di una testimone diretta di quegli orrori. Speriamo che questo rimanga nella testa e nei cuori dei più piccoli e susciti le opportune riflessioni affinché nessuno possa più dimenticare”.

A giudicare dal finale della cerimonia, il messaggio è stato ampiamente ricevuto: tre bambini della scuola elementare, una volta concluso tutto, si sono avvicinati a Mirella Barbisan e hanno voluto abbracciarla: “Ci dispiace tanto per quello che le è successo…”, le loro parole. C’è speranza!

(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Alessandro Lanza)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
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