“Con i suoi pastori belga si allenava a salvare vite”: il ricordo di Mario Bittante, 64enne vittima dell’incidente a Pederobba

Mario Bittante, pensionato 64enne residente a Villa Raspa di Asolo, non lontano dal confine con Altivole, ha perso la vita ieri a Pederobba in un incidente a bordo del suo scooter.

Mentre viaggiava con sua moglie Maria Cristina, le cui condizioni in ospedale sono ancora critiche, Mario non è riuscito a evitare una monovolume Mazda che proveniva in direzione opposta ed è stato sbalzato sull’asfalto senza più rialzarsi.

In cordoglio i suoi due figli e le rispettive famiglie, che si trovano al contempo a sperare nella sopravvivenza della moglie, ma anche per l’associazione Cinofili La Marca, con sede a Caerano, di cui era un fiero componente (e anche istruttore cinofilo) ormai dal 2014.

La moglie di Mario Bittante è attualmente ricoverata in terapia intensiva in prognosi riservata e verrà sottoposta a un intervento ortopedico d’urgenza. La donna risulta ancora in pericolo di vita.

Le sue più fedeli compagne di viaggio erano le sue Atena e la giovane Ariel, due pastori belga, madre e figlia, con cui si allenava nella disciplina di ricerca persone. L’affetto per loro, con cui spesso si recava in montagna, traspare subito dal ricordo degli amici: una grande passione per gli animali condivisa con la moglie, in quanto la coppia aveva deciso di prendere con sé anche degli shih tzu, gatti e tartarughe, oltre a un altro cane da pastore.

Anche la moglie aveva iniziato a venire al campo d’addestramento, ma poi aveva trovato un buon lavoro che le impegnava tutta la giornata. Gli amici della coppia li descrivono in grande armonia tra loro, con passioni affini e una serenità ormai consolidata.

“Quando hai bisogno, chiama” diceva sempre Mario, e le persone rimanevano stupite dalla sua disponibilità. Gli ultimi anni aveva lavorato in una fungaia e da qualche anno si godeva la pensione: “godeva” per modo di dire, perché si svegliava prestissimo e si metteva subito a fare qualcosa – secondo gli amici – andava a dare una mano nei campi e prestava servizio come volontario, specie al mercato di Caerano e nella consegna mascherine durante il covid. In molti lo ricordano anche per questo, di poche parole, ma gentile.

Mario non si arrabbiava mai e aveva una serenità assoluta – ricorda Nedo Gallina, presidente dell’associazione Cinofili La Marca – Per questo forse riusciva a gestire così bene anche il suo pastore, che normalmente tra gli altri è per natura il più irrequieto: a lui venivano assegnati i compiti più delicati e critici, in quanto aveva la capacità di gestirli in totale tranquillità. Faccio fatica a respirare perché quando lo faccio, sorge il pensiero che lui non c’è più. Ha dato tantissimo per noi, per tutto il paese”.

(Foto: Facebook).
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