Covolo di Pederobba, in pensione uno dei simboli più visibili del paese: la torre piezometrica verrà abbattuta

Da più di mezzo secolo era uno dei simboli più visibili del paese di Covolo. I segni del tempo, ma soprattutto le nuove tecnologie impiantistiche per quanto concerne il rifornimento idrico, l’hanno mandata definitivamente in pensione. Ma non solo, visto che in questi giorni la struttura sta per essere cancellata definitivamente.

Si tratta della torre piezometrica realizzata agli inizi degli anni sessanta e utilizzata per fornire l’acqua potabile agli abitanti della frazione pederobbese. Una torre che rimaneva la struttura più alta del paese, dopo il vicino campanile della chiesa parrocchiale.

Un manufatto utilizzato frequentemente negli schemi acquedottistici, formato da un serbatoio sollevato dal terreno da tralicci in metallo o muratura. Utilizzato in genere come riserva, e per ottenere una pressione nelle condutture più elevata di quella dell’acquedotto stesso.

Da mesi fuori servizio come serbatoio di acqua potabile, in questi giorni è in fase di demolizione, superata nel suo impiego, dalle moderne reti idriche gestite dall’ATS, l’azienda che gestisce il servizio idrico integrato di ben 53 Comuni.

“Sino a pochi mesi fa il serbatoio era utilizzato per soli casi di emergenza – adesso bisognerà abituare l’occhio alla sua mancanza” – ha commentato il professor Agostino Vendramin.

Per consentire la sua demolizione da parte della ditta“ Vanin” su committenza del Consorzio ATS, la strada dei Castellaz è stata momentaneamente chiusa per ragioni di sicurezza, dall’amministrazione comunale di Pederobba.

Sempre in fatto di percorsi d’acqua, in questo periodo il canale Brentella è chiuso per la pulizia dell’alveo e  per i lavori di manutenzione del canale, compreso il taglio delle piante a ridosso del canale stesso. A questi lavori, nella frazione di Onigo si è aggiunta la realizzazione di un tratto di platea di fondo sul canale derivatore Brentella.

(Fonte: Giovanni Negro © Qdpnews.it).
(Foto: Per concessione di Agostino Vendramin).
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