Cyberbullismo “nuovo nemico” dei ragazzi, gli studenti di Onigo sensibilizzati attraverso il teatro. Moretto: “Non possiamo chiudere gli occhi”

Sabato 26 novembre gli studenti di prima e seconda media di Onigo hanno assistito allo spettacolo “To be – Cyberbullismo” proposto dalla compagnia “Febo Teatro”.

Lo spettacolo, con testo e regia di Claudia Bellemo, affronta un tema molto delicato come quello del cyberbullismo, problema con il quale devono fare i conti anche tanti giovani italiani. “To be – Cyberbullismo”, ironico, graffiante e con note amare, è adatto ad un pubblico di studenti della scuola secondaria ma anche agli adulti.

Alessandro – si legge nella presentazione dello spettacolo -, un ragazzo all’ultimo anno di liceo, piomba nel bagno della scuola. È disperato: i compagni lo bullizzano, Maddalena non lo degna di uno sguardo, i suoi non lo capiscono e per di più qualcuno gli ha imbrattato il giubbotto nuovo. L’unica consolazione pare ‘To be’, un’app gratuita in cui puoi fare domande e ricevere risposte anonime. Anche Alessandro se l’è scaricata ma senza ottenere i risultati sperati”.

“In quello arriva Ornella – conclude -, la gagliarda bidella della scuola, che prova ad aiutare Alessandro pur appartenendo ad una generazione molto lontana da tutta quella tecnologia. Paradossalmente, sarà proprio grazie a ‘To be’ che entrambi verranno messi alla prova e stimolati a fare un cambiamento che richiederà una loro scelta. Uno spettacolo che parla di identità, di cyberbullismo e che ha come verbo assoluto lo scegliere”.

Il vicesindaco di Pederobba con delega all’istruzione, Sabrina Moretto, si è detta soddisfatta delle reazioni dei ragazzi che, alla fine dello spettacolo, l’hanno fermata per dirle di aver riflettuto molto su alcuni aspetti della loro vita.

“Ringrazio la scuola e la bibliotecaria Mariapia che, insieme a me, hanno creduto in questo spettacolo – commenta Moretto -. Grazie a questa proposta gli studenti hanno approfondito i temi delle tecnologie, del bullismo e del cyberbullismo. Da anni cerchiamo di formare i nostri ragazzi su questi argomenti per aiutarli a conoscere i pericoli che si nascondono dietro questo mondo e sul corretto modo di usare gli apparecchi tecnologici. Prima della pandemia avevamo coinvolto degli psicologici e la Polizia postale, quest’anno abbiamo scelto il teatro”.

“Siamo comunque riusciti ad arrivare ai ragazzi e ad affrontare questo importante tema – conclude -. Come ho detto agli studenti, la tecnologia esiste e non possiamo chiudere gli occhi e far finta che non ci sia. È sicuramente un grosso aiuto nella nostra vita, ma con la sua evoluzione si sono aggravati alcuni problemi. Il bullo adesso può diventare un cyberbullo, capace di tartassare la sua vittima tutto il giorno nei social e nelle chat. In alcune occasioni queste situazioni possono diventare molto pesanti da gestire per i nostri giovani ed è fondamentale affrontare questa criticità sensibilizzando i ragazzi e gli adulti su questa problematica”.

(Foto: Febo Teatro).
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