“E’ sparito il coniglio!”. Il mistero della scultura rubata e restituita

Una probabile bravata di alcuni ragazzi, che però ha suscitato immediato sdegno nella comunità. Tanto che gli anonimi autori del discutibile gesto, visto il tam-tam che si è subito scatenato, hanno pensato bene di restituire il maltolto, prima che scattassero le denunce.

Un brutto episodio a “lieto fine”, quello avvenuto lo scorso fine settimana alla Festa di Primavera di Onigo, che per il resto è stata come sempre un grande successo, con la partecipazione di tante famiglie del territorio e non solo.

“E’ sparito il coniglio!”. Questo il messaggio che, nella serata di domenica scorsa, ha iniziato a diffondersi a Pederobba, soprattutto sui social. Non un animale in carne e ossa, ma la scultura realizzata quel giorno stesso, partendo da un pezzo di legno grezzo, dall’artista Mattia Savaris della “Officina di Mattia”, 33enne di Cesiomaggiore (Belluno), che da tre è ospite fisso della manifestazione con le sue sculture realizzate in tempo reale.

“Anche durante questa edizione, grazie al legno donato dalla falegnameria Padrin, ho realizzato un’opera con protagonista un coniglio, vista l’imminenza della Pasqua e il tema della primavera – ci spiega Mattia -. Una scultura da lasciare poi al Comune, per posizionarla lungo un sentiero naturalistico proprio a Onigo”.

E fin qui, tutto bene. Senonché, domenica sera, l’opera è improvvisamente sparita. “Una volta terminata, l’avevo lasciata nella mia postazione andandomene via – prosegue nel racconto lo scultore -. L’accordo, visto anche il peso dell’opera (circa 90 chili), era che alcuni addetti del Comune sarebbero venuti lunedì mattina a prelevarla per portarla nella sua destinazione finale”.

Invece il coniglio è stato “rapito” da ignoti, scatenando subito la caccia – è il caso di dirlo – ai responsabili. I quali, visto il caos che si è subito scatenato in paese, sono tornati sui propri incauti passi.

“Lunedì mattina mi hanno chiamato per avvisarmi che l’opera era stata ritrovata (in buone condizioni), abbandonata proprio nel parcheggio dietro al Comune – racconta ancora lo scultore -. E’ stato un sollievo sentirlo, anche perché era pensata per i bambini e sarebbe stato un grande dispiacere non averla più”.

Il ripensamento degli autori del gesto è arrivato appena in tempo. “Intanto, vista la stazza e il peso della scultura, a spostarla dovevano essere almeno in due – conclude Mattia -. Poi, essendo stata anche donata al Comune, se non fosse tornata indietro sarebbe scattata di lì a poco una denuncia”.

(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: Comune di Pederobba e Mattia Savaris)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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