Le premiazioni della nona edizione del concorso letterario “Onigo Mura Bastia e Rapide Acque D’Anasso” si terranno domenica 8 settembre alle ore 15.30 nella sala consiliare del municipio a Onigo di Pederobba.
La giuria per la sezione dialetto è composta dal dottor Giacomo Cervi, da Cristina Gazzola, responsabile servizi sociosanitari, dall’ingegner Fabiano Gazzola, dal professor Fabiano Martignago, dalla poetessa Laura Mionetto, dalla dottoressa Sabrina Moretto, dal professor Sergio Ramon, da don Ado Sartor, rettore del Santuario della Madonna della Rocca a Cornuda, e da Lucia Vettoretti, cantante, pittrice e responsabile gruppi di ricerca spirituale.
Primo classificato Paolo Fontana di Pieve del Grappa con il testo “E paroe che sparisse”, secondo posto per Lucio Bresolin di Pederobba con “Se me sente stracc”, terza classificata Mara Ballan di Santa Maria di Sala con “Traverson e sciale”.
Menzione per Elisa Trettene di San Giovanni Lupatoto con “Moarse fora e moarse rento” e Giancarlo Scarlassara di Cologna Veneta con “La canta del tempo”.
“Il bel testo – si legge nella motivazione della giuria rispetto alla poesia di Fontana -, costruito su motivi a contrappunto, ci porta a Bassano del Grappa, alla Valsugana nel suo spirare, al vento del Brenta, ai suoi sassi e odori intraducibili. È lo sguardo esteriore che incornicia in sapiente metafora la riflessione sul fluire inavvertito del veicolo linguistico dialettale, il venir meno silenzioso delle parole che lo hanno strutturato nel corso degli anni. È la malinconia del transito impersonata dalla scomparsa silenziosa di un vecchio. I tre piani del testo originano uno dall’altro nell’intima e soffusa tristezza finale”.
Per la sezione poesia religiosa ha ottenuto più valutazioni positive il testo “La Cruna” di Roberto Rostin di Padova.
Per la sezione racconti brevi risultano pari merito Bruno Nadalin di Fossalta di Piave con il racconto “Campanili” e Fabio Armeli di Ferrara con il racconto “Correre per due”.
“La Cruna – commentano dalla giuria – riprende e si ispira al passo matteano in chiave moderna e lo trasforma in sofferta e paradossale trama di ricerca. I due testi narrativi ‘Campanili’ e ‘Correre per due’ interpretano senza infingimenti o sovrastrutture momenti reali e comuni della vita collettiva”.
Nella sezione poesia in italiano, il primo classificato è Roberto Velardita di Venezia con “Peter Pan“.
“Un eroe ungherese-romeno – commentano dalla giuria -, la sua favola diventata storia e tragedia, un bel testo nella magia agile di ottonari a rima alternata. Un modo di vera poesia per imprecare alla guerra. Peter duella col ‘fellone’, ma la sua spada è di cartone e non fa male alla gente. Il tempo, (ancora il tempo già presente nei testi di questa edizione-rassegna di poesia), l’ha ingannato. Ha trasformato i suoi sogni in crudissima realtà. Loculo 107 del cimitero austroungarico di Monte Grappa. Come non pensare, leggendo questo testo, a Kostas Katiotakis e al suo Michelino “Τὸ Μιχαλιὸ τὸν πήρανε στρατιώτη”?”.
Secondo classificato Vincenzo Giglio di Pettineo (Messina) con “Il pianto del vento”, terza classificata Maria Lucia Faedo di Padova con “Per l’ultima volta”.
Menzione a Maria Pia Bazzacco di Pederobba con “Voce” e a Tosca Spadetto di Loria con “Il Rimbalzello. Tra acqua e cielo”.
(Autore: Andrea Berton)
(Foto: Andrea Berton)
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