“È semplicemente uno schifo, queste persone dovrebbero vergognarsi”: con queste parole Marco Turato, sindaco di Pederobba, ha commentato la notizia dei furti ai vasi di fiori nel cimitero di Onigo.
Il fatto è stato segnalato da un utente nella pagina social della frazione di Pederobba, suscitando lo sdegno di altre persone che non si sono meravigliate più di tanto perché, purtroppo, situazioni simili non sono poi così rare.
Sono diverse le denunce che riguardano la sottrazione di vasi, fiori o altri oggetti nei campi santi da parte di ladri che non si fanno scrupoli neanche davanti alle famiglie dei defunti.
L’ordinamento giuridico italiano prevede anche la fattispecie dei delitti contro la pietà dei defunti che tutelano il sentimento, sia individuale sia collettivo, di rispetto verso i defunti e le cose mortuarie ma in questo caso si parla di reati molti gravi come la violazione di sepolcro, il vilipendio, la distruzione o l’occultamento di cadavere.
Nel caso di Onigo si tratta di un semplice ma odiosissimo furto in cimitero, fenomeno che anche nell’Alta Marca Trevigiana sembra manifestarsi molto spesso colpendo ogni volta l’opinione pubblica che pretende delle pene esemplari.
Davanti alla denuncia social che arriva da Onigo, molti utenti hanno segnalato situazioni simili anche a Pederobba, Bigolino, Cornuda e in altri cimiteri della Pedemontana trevigiana.
C’è chi chiede a gran voce le telecamere nei cimiteri, non solo in strada, per stanare i ladri ma il sindaco di Pederobba, ribadendo il suo sdegno, ha precisato: “La gestione dei cimiteri è affidata a Contarina ed è folle pensare, oltre al fatto che è folle il gesto, di dover mettere delle telecamere nei cimiteri perché qualche demente ruba dei fiori o i vasi che li contengono”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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