L’Altare della Patria a porte chiuse per la delegazione di Pederobba: omaggio ai caduti di tutte le guerre

Sabato 21 settembre 2019, il sindaco di Pederobba, Marco Turato, una rappresentanza dell’amministrazione comunale pederobbese, le associazioni combattentistiche del Comune e la Banda musicale di Pederobba hanno reso omaggio ai caduti di tutte le guerre con una significativa, commovente ed inedita cerimonia all’Altare della Patria a Roma.

L’evento è stato possibile grazie ad una speciale autorizzazione ottenuta dal Ministero della Difesa che ha permesso alla delegazione di Pederobba di effettuare, in maniera del tutto riservata ed esclusiva, la cerimonia di commemorazione con la deposizione di una corona d’alloro sulla tomba del Milite Ignoto.

“È stata un’emozione unica e davvero commovente – ha spiegato Marco Turato, sindaco di Pederobba – rendere omaggio nella straordinaria cornice dell’Altare della Patria agli eroi di guerra senza nome che hanno combattuto per la patria durante le due guerre mondiali. Il 4 novembre del 1944, un fante, un marinaio, un aviere e un partigiano salirono la scala dell’Altare della Patria per rendere omaggio al Milite Ignoto. Fu quella la prima cerimonia della nuova Italia, in piena guerra di Liberazione, con il territorio ancora occupato e diviso”.

“Il 21 settembre 2019 – prosegue il primo cittadino di Pederobba – una rappresentanza delle associazioni d’arma di Pederobba con marinai, avieri, carabinieri, paracadutisti e alpini hanno onorato il Milite Ignoto. Un tassello importante nel percorso della nostra storia. Le istituzioni hanno il dovere di tenere viva la memoria: il ricordo degli eroi e delle battaglie della nostra storia non può andare disgiunto dal patrimonio di cultura, di lingua, di arte che ha cementato il popolo italiano portandolo ad essere libero”.

“Essere stati a Roma all’Altare della Patria – aggiunge il sindaco Turato – è stato un appuntamento importante perché il momento celebrativo pubblico ci ha ricordato un passaggio fondamentale della nostra Italia e dobbiamo utilizzarlo per riflettere su concetti e valori non vuoti quali nazione, patria, democrazia e su cosa vuol dire essere italiani oggi in questo mondo in continua trasformazione, senza retorica ed enfasi nazionalistica. Bertold Brecht scrisse: “Beati quei popoli che non hanno bisogno di eroi”. Di eroi caduti in guerra non ne abbiamo bisogno, anzi non vorremmo averne più bisogno, ma di eroi civici sì, in difesa della cosa pubblica, del bene comune, della democrazia. Tutti i giorni ognuno di noi deve fare la sua parte contro le ingiustizie e le sopraffazioni, aiutando chi soffre, chi si sente solo e facendo vivere la solidarietà con piccoli gesti concreti”.

L’affermazione di quei valori – conclude Marco Turato – è oggi per noi un impegno costante. Non possiamo non riflettere e considerare quanti e quali avvenimenti, da allora, hanno cambiato e stanno cambiando il corso della storia. Quello all’Altare della Patria non è stato un rito retorico, ma si è voluto dar vita ad un momento di riflessione e di impegno. Lo dobbiamo ai nostri giovani, morti a difesa dei nostri confini per la conquista della libertà, e alle giovani e future generazioni”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Comune di Pederobba).
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