Si scagliano da una parte all’altra della Valcavasia, stretti in cordata, e sono il vero terrore degli automobilisti che viaggiano all’imbrunire: gozzovigliano in gruppi dai quattro in su, tenendo i più grossi in testa e in coda, i piccoli in mezzo. C’è chi in paese ha cominciato a chiamarli la “banda della Valcavasia”, visto il numero di avvistamenti di cinghiali e la velocità con cui attraversano le corsie senza esitazione, sbucando dai margini non protetti da guardrail.
Che questa zona fosse soggetta a tali pericoli non è una novità, ma negli ultimi mesi il fenomeno sembra essersi intensificato, specie nel territorio comunale di Cavaso del Tomba, di Pederobba e di Possagno, ma anche Monfumo e Asolo, forse per via delle nuove nascite: c’è chi afferma di aver rischiato di investirli più volte, qualche volta centrandoli e non sempre all’imbrunire. Dal momento che le femmine raggiungono la maturità sessuale attorno all’anno e mezzo di vita e la riproduzione avviene tra novembre e febbraio, i cuccioli sono nati dopo circa quattro mesi di gestazione, andando a incrementare il numero di esemplari. Non mancano le segnalazioni (e gli investimenti) al mattino, quando il traffico è intenso.
Anche sentendo la testimonianza di alcune carrozzerie della zona, gli investimenti su questa strada superano la decina già da quest’anno e gli incontri si moltiplicano se vengono considerate anche le strade comunali.


La velocità delle vetture che transitano lungo la provinciale può non essere il parametro determinante in questi casi e capita che gli animali urtino, nel proprio slancio, le fiancate delle auto, causando danni gravi senza che si verifichi un vero e proprio investimento.
Assieme alle segnalazioni degli automobilisti ci sono quelle dei proprietari di orti e oliveti, specie in collina, dove il passaggio di questi suini selvatici crea danni non indifferenti alle colture.
In altre zone collinari d’Italia, come la Toscana, il Lazio e la Liguria, la situazione sembra essere ancora più grave: “Chi è contro l’abbattimento dei cinghiali è complice d’omicidio” è quanto riportato da una nota rivista di caccia italiana, che cita un senatore ligure, in riferimento a gravi fatti di cronaca che hanno visto il coinvolgimento di questi animali.
Mentre si discute su una problematica che (come abbiamo spiegato in questo precedente articolo) non sembrerebbe poter avere una soluzione immediata, gli amministratori non possono che raccomandare estrema prudenza sulla Valcavasia, specie durante le ore serali, e sulle altre strade già conosciute per incontri come questi.
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