In questi giorni sono scattati i controlli della polizia locale di Pederobba per i parcheggi selvaggi nell’area vicina al parco pubblico “ae Barche” di Covolo e per la violazione dell’ordinanza “anti assembramenti” di qualche settimana fa.
Probabilmente qualcuno ha pensato che il miglioramento nella curva dei contagi da Covid-19 e le temperature miti avessero annullato in modo tacito il provvedimento firmato dal sindaco Marco Turato.
Così non è stato e qualcuno è stato multato visto che l’amministrazione comunale di Pederobba ha confermato il divieto di stazionamento all’interno del parco fino al 30 giugno 2021 compreso.
Fortunatamente, non verrà negata a nessuno una bella passeggiata in uno dei luoghi del paese più amati dai residenti e dai turisti che, soprattutto nel periodo estivo, scelgono questa zona del fiume Piave per un po’ di relax.
Quello che non è concesso, invece, è il classico bivacco perchè il rischio che si formino degli assembramenti non controllati resta ancora molto alto.
L’ordinanza in questione era stata emanata in seguito ai preoccupanti episodi di assembramento che si erano verificati nel mese di aprile, confermati anche dalle foto che avevano come oggetto i rifiuti lasciati in quel luogo dalle persone che lo avevano frequentato in precedenza.
Per questo motivo, il Comune di Pederobba ha adottato un provvedimento con il quale è stata limitata la fruizione degli spazi che sono stati accertati come luogo di forte attrazione di persone, al fine di disincentivare comportamenti che potrebbero favorire la diffusione del Covid-19.
L’assessore all’ambiente Fabio Maggio ha spiegato che l’amministrazione comunale di Pederobba ha richiesto una pulizia straordinaria dell’area in attesa della decisione sulla futura apertura del parco.
In ogni caso, fino a mercoledì 30 giugno 2021 compreso sarà interdetto l’accesso finalizzato allo stazionamento, alla sosta per pic-nic, al gioco, al ritrovo, al bivacco, al campeggio e al raduno di persone in qualsiasi modo declinabile nel parco pubblico “ae Barche” in tutti i giorni della settimana e durante l’intero arco delle 24 ore.
L’inottemperanza al divieto imposto dall’ordinanza è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria prevista dall’articolo 4 del decreto legge 25 marzo 2020, numero 19 (“..è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000..”).
(Foto: per gentile concessione di un lettore).
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