Le Opere Pie d’Onigo rappresentano uno dei fiori all’occhiello della comunità di Pederobba e, anche nei mesi più duri dell’emergenza Covid, tutto il personale e la dirigenza si sono impegnati molto per offrire un buon servizio agli ospiti, rimanendo in contatto con le loro famiglie.
La prima ondata del virus è stata superata al meglio, senza contagi all’interno della struttura, mentre la seconda ondata è stata più pesante, con qualche vittima tra i positivi.
Il presidente Agostino Vendramin è comunque fiducioso perché, da quando gli ospiti e il personale delle case di riposo del Veneto sono stati vaccinati, i focolai di Coronavirus sono stati quasi azzerati e la speranza è di ritornare gradualmente alla normalità.
Tra gli aspetti positivi di quest’anno così difficile, c’è stata la risposta dei cittadini di Pederobba e delle associazioni locali, che hanno dimostrato di avere a cuore le Opere Pie d’Onigo realizzando delle iniziative concrete, anche donazioni, a favore di questa realtà del paese.
“Voglio ringraziare il personale delle Opere Pie d’Onigo che fin da subito ha messo in atto tutte disposizioni necessarie ad arginare questo virus sconosciuto – ha affermato Vendramin – La prima ondata, infatti, non ci ha toccato mentre nella seconda ondata il Coronavirus è entrato anche nella nostra struttura con qualche piccolo focolaio nei diversi nuclei. Abbiamo isolato tempestivamente i positivi, seguendo le indicazioni sanitarie dell’Ulss, e abbiamo avuto quattro-cinque decessi in una struttura che ha circa 240 ospiti”.
All’inizio del mese di gennaio sono arrivati i vaccini e la seconda dose è stata fatta nei primi giorni di febbraio: la direzione, attraverso un’opera di convincimento portata avanti dai medici della struttura, è riuscita a far cambiare idea ad alcuni membri del personale che non volevano vaccinarsi.
“Da quando abbiamo fatto i vaccini non ci sono stati più positivi – ha aggiunto – Due volte a settimana facciamo i tamponi al personale e ogni venti giorni agli ospiti. In questi mesi, come sappiamo, le famiglie hanno potuto mantenere i rapporti con gli anziani presenti nelle case di riposo solo a distanza. Questo è stato uno dei punti più critici ma la decisione è stata presa per tutelare gli ospiti anche se in alcuni periodi i familiari li hanno incontrati in sicurezza alla presenza di un educatore e con il plexiglass come divisore”.
Con tutte le precauzioni del caso, nei prossimi mesi ci potrebbero essere delle “aperture” rispetto ai contatti tra ospiti e familiari, assicurandosi che le persone siano vaccinate ed effettuando dei tamponi a quelle che non hanno ancora avuto il vaccino.
“La gente che incontro ci ha apprezzato perché siamo riusciti ad arginare la prima ondata – conclude il presidente delle Opere Pie d’Onigo – Ho sentito una comunità stretta attorno alla nostra struttura perché, per la gente di Pederobba, le Opere Pie d’Onigo sono ancora un fiore all’occhiello: da un secolo andiamo avanti, cambiando i tempi e le modalità perché una volta eravamo un ospedale e ora siamo una struttura socio-sanitaria. Anche l’amministrazione comunale di Pederobba ci è sempre stata vicina”.
In seguito all’emergenza Covid, un po’ tutte le Rsa periferiche hanno avuto un calo di presenze e di ospiti perché c’è chi preferisce tenersi l’anziano a casa: per questo, anche a Pederobba, è diventato più semplice entrare in queste strutture perché le liste di attesa si sono alleggerite.
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