Ieri, Lunedì 16 dicembre 2019, in uno dei consigli comunali più sentiti della storia recente di Pederobba, sono stati presentati i risultati dello studio epidemiologico relativo alla valutazione del possibile impatto del “Cementificio Rossi” sulla salute della popolazione.
Lo studio non ha evidenziato l’esistenza di una relazione chiara e ben caratterizzabile tra l’esposizione a inquinanti emessi dal cementificio e l’insorgenza di patologie croniche.
Nella sala consiliare del municipio di Onigo, gremita come avviene solo nelle occasioni più importanti, erano presenti tanti cittadini di Pederobba insieme a rappresentanti di associazioni ambientaliste, amministratori di Comuni vicini a Pederobba e anche Andrea Zanoni, consigliere della Regione Veneto da sempre attento alle tematiche ambientali.
Lo studio è stato condotto dal Servizio Epidemiologico Regionale di Azienda Zero, in collaborazione con il dipartimento di prevenzione dell’Ulss 2 Marca Trevigiana e con la supervisione scientifica del professor Francesco Donato, ordinario di Igiene dell’Università di Brescia, e ha interessato il Comune di Pederobba e i 7 Comuni limitrofi (Cavaso del Tomba, Cornuda, Crocetta del Montello, Monfumo, Segusino, Valdobbiadene e Vidor).
Lo studio ha previsto il confronto degli indicatori di salute dei soggetti residenti a Pederobba e dei soggetti residenti nei Comuni limitrofi e il confronto, interno a Pederobba, tra soggetti a minore e maggiore esposizione alle emissioni del cementificio a seconda della zona di residenza.
La misura dell’esposizione alle emissioni è stata stimata sulla base di un complesso modello di dispersione degli inquinanti definito dall’Arpav provinciale.
L’analisi degli indicatori di salute è stata condotta calcolando la mortalità per causa, l’incidenza dei tumori e la frequenza dei ricoveri ospedalieri su una coorte di soggetti costruita su un periodo di oltre 20 anni, dal 1° gennaio 1996 al 31 dicembre 2017.
Nella comparazione tra i residenti nel Comune di Pederobba e i residenti nei Comuni limitrofi sono stati rilevati valori lievemente superiori dei tassi di mortalità e di ricovero ospedaliero per alcune malattie cardiocircolatorie e respiratorie nei primi, per lo più riferiti alla popolazione femminile anziana.
Tali differenze non sono state rilevate, all’interno del Comune di Pederobba, tra i residenti in aree a maggiore e minore esposizione alle emissioni del cementificio.
Con riferimento alla presentazione dello studio epidemiologico di ieri, l’amministrazione comunale di Pederobba ha voluto richiamarsi integralmente a quanto affermato dall’Ulss 2 Marca Trevigiana e ai dati presentati che confermano l’assenza di correlazione significativa tra la presenza del “Cementificio Rossi” e un aumento di mortalità o ricoveri per le patologie considerate.
Lo studio condotto per Pederobba rappresenta un esempio a livello nazionale per completezza e metodi impiegati.
L’amministrazione comunale di Pederobba, inoltre, ha ribadito l’impegno a continuare il monitoraggio e ogni azione utile al miglioramento della qualità dell’aria e della salute dei cittadini, con rigore e trasparenza.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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