Domani, giovedì 25 giugno 2020, si terrà un tavolo tecnico congiunto a Pederobba per discutere dell’eccezionale avversità atmosferica che si è verificata nel pomeriggio della scorsa domenica 14 giugno.
La bomba d’acqua che in pochi minuti ha fatto scendere dal Monfenera un fiume di acqua, fango e detriti, oltre a provocare danni e allagamenti, preoccupa ancora i pederobbesi che non riescono a cancellare le immagini di quel pomeriggio dalla loro mente.
Ogni volta che torna a piovere, infatti, la paura è quella di essere costretti a rivivere quei terribili istanti con nuovi danni che si aggiungerebbero alle criticità registrate in quell’occasione.
Il sindaco di Pederobba, Marco Turato, ha voluto fortemente questo tavolo tecnico, che sarà ospitato nella sede municipale di Onigo, per analizzare quello che è successo e per cercare di capire come limitare i danni nel caso in cui si verificassero altri episodi simili.
“Ho ancora negli occhi il fiume in piena che è sceso dal Monfenera – ha spiegato il sindaco Turato – e per questo ho chiesto alla direzione difesa del suolo della Regione, all’unità organizzativa forestale di Treviso, al genio civile, al Consorzio Pieve, al Comando Carabinieri della forestale di Volpago, al gruppo Carabinieri forestale di Treviso e ad Alto Trevigiano Servizi, di poterci incontrare con urgenza di fronte ad un tavolo tecnico per dare una risposta alle preoccupazioni della mia amministrazione comunale e di tanti miei concittadini provati dall’evento e fortemente in ansia per gli effetti di futuri fenomeni atmosferici eccezionali”.
“Il vigente assetto normativo – continua il sindaco di Pederobba – disciplina i vincoli forestali e idrogeologici, ripartendo le competenze di sistemazione idraulica, vigilanza e difesa del suolo tra i consorzi di bonifica, le autorità di bacino, il servizio e il genio civile. Sarà allora fondamentale capire “chi” fa “cosa” perché di fronte a questi sconvolgimenti climatici bisogna assolutamente intervenire e predisporre tutte le difese necessarie per mettere in sicurezza le aree urbane”.
In attesa di conoscere l’esito del tavolo tecnico, c’è ancora chi sta facendo la conta dei danni, soprattutto i residenti di via Roma che si sono visti allagare giardini e scantinati i pochi minuti.
Nel giro di due settimane, dopo gli allagamenti a Levada, il Comune di Pederobba ha dovuto affrontare due eccezionali eventi atmosferici che spingono a riflettere sui cambiamenti climatici e sul fatto che anche chi vive in queste zone dovrà abituarsi a fenomeni meteo eccezionali, con brevi ma intensi acquazzoni capaci di far scendere una quantità ingente d’acqua in pochi minuti.
A questo si aggiunge una riflessione sulla cura dei boschi e sulle opere necessarie a limitare l’impatto di queste improvvise bombe d’acqua sul territorio.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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