Ci sono ancora troppi pregiudizi sulla malattia mentale e sui disturbi di personalità che affliggono tante persone. Per qualcuno si tratta di un vero e proprio tabù, mentre per altri l’approccio è lo stesso che si avrebbe con un “appestato“.
Questo atteggiamento porta spesso all’emarginazione di chi deve convivere con queste situazioni: persone che non si sentono comprese e accettate da una società che ha sempre meno tempo per ascoltare le richieste di aiuto.
È proprio per sensibilizzare la popolazione su queste tematiche che la 38enne Michela Gallo, volontaria della Pro Loco di Covolo originaria di Ciano del Montello, ha voluto scrivere il suo libro dal titolo “L’incompreso“.
L’opera, G.C.L. edizioni, fa parte di una trilogia scritta e pensata interamente da Michela, che da anni combatte contro il disturbo borderline di personalità.
“Il parco Ae Barche di Covolo mi ha sempre rappresentato – racconta Michela -. Venivo qui da piccola con mio padre che è venuto a mancare l’anno scorso. Prima di partire per la comunità mi recavo sempre al parco con gli amici. Nella vita lavoro nei centri per la raccolta differenziata”.
“‘L‘incompreso‘ parla della mia vita e del disagio contro il quale sto combattendo – continua -: il disturbo borderline di personalità. Sono tante le caratteristiche dei borderline ed è difficile dare una definizione precisa. Potrei parlare sicuramente della paura dell’abbandono, diciamo che sei al confine tra la pazzia e la normalità”.
“Da circa un anno mi sono stabilizzata – aggiunge -. L’incompresa ero e sono anch’io: spesso non venivo e non vengo capita dalle persone che mi stanno accanto, dai familiari ma anche nella società in generale. Alcuni miei atteggiamenti troppo euforici, come una risata sbagliata o una battuta esagerata, non vengono compresi. Questo mi ha provocato sofferenza e ho avuto tanti momenti bui. Ho toccato il fondo quando mi hanno mandato in comunità, avevo 14 anni e pesavo 120 chili”.
Alla fine, l’esperienza in comunità, soprattutto nella seconda struttura che l’ha accolta, ha aiutato Michela a intraprendere un percorso di rinascita che ora le permette di guardare con ottimismo al futuro.
“Ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine – prosegue -: Mario Campagnola, presidente della Pro Loco di Covolo, Albino, i miei colleghi, la mia psicologa e tutti coloro che non si sono soffermati sulla patologia, ma hanno voluto guardare oltre. Nella Pro Loco di Covolo ho un ruolo e mi sento apprezzata, questo è molto importante per me”.
“Attraverso il mio libro – spiega Michela – voglio lottare contro la discriminazione che si manifesta nei confronti del malato mentale in generale, aiutando chi si trova nella mia stessa situazione. Voglio fornire qualche spunto in più anche alle famiglie con figli o parenti che hanno questo problema. La prima cosa da fare è prendere coscienza della propria problematica per affrontarla con consapevolezza”.
“A chi sta soffrendo per la sua condizione di malato mentale – conclude -, non vedendo nessuna possibilità di uscita, consiglio di chiedere aiuto senza chiudersi in se stessi. Allungate la mano, sicuramente qualcuno la prenderà. Non dovete pensare di essere soli, siamo tanti ad essere ‘incompresi’. Cerchiamo di fare squadra, siamo persone speciali e dobbiamo capirlo”.
Per avere il libro “L’incompreso” si può contattare Michela su Facebook dal profilo “Michela Miky Gallo“.
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