Non mancano le preoccupazioni dopo la relazione del presidente delle Opere Pie d’Onigo, Agostino Vendramin, letta durante il consiglio comunale di Pederobba di mercoledì 16 novembre.
Vendramin non ha nascosto le difficoltà di amministrare l’ente dopo le criticità dovute alla pandemia e ora con l’aumento vertiginoso dei costi energetici e il fermo del Cantiere Casa Sabbione per la richiesta del concordato preventivo da parte della ditta appaltatrice.
“Una tempesta perfetta – ha sottolineato il presidente delle Opere Pie d’Onigo -, che ci impone di agire ancora con più forza e determinazione per superare gli ostacoli e trovare le risorse economiche e professionali per affrontare i continui ostacoli”.
Partendo dal capitolo del personale, nell’ente lavorano 242 persone, di cui il 43% a part-time, mentre i collaboratori esterni (medici, insegnati scuole materne, addetti pulizie) sono 47.
“Ovviamente – continua – l’area socio-sanitaria è quella che ha il numero maggiore di dipendenti (171). L’incremento del personale si è avuto con l’apertura dell’Ospedale di Comunità che richiede più elevati standard sanitari. Un dato rilevante è stata l’epidemia Covid che ha avuto notevoli ripercussioni sia sui giorni di assenza dal lavoro sia negli obblighi di isolamento degli ospiti. Nei primi nove mesi del 2022 il tasso di assenza è stato del 6% contro un’assenza media storicizzata del 4%. Anche i congedi per assistenza familiare (legge 104/92) sono aumentati, passando dall’1% all’ 1,6%”.
“Questi dati sono rilevanti dal punto di vista economico – prosegue – dato che ogni punto percentuale equivale ad una spesa di 72 mila euro. Le assenze per congedi, maternità e malattia incidono sul bilancio dell’ente per una media di 300 mila euro all’anno. Per questo da anni chiediamo che anche le Ipab siano rimborsate dall’Inps come per le aziende private. Sono state fatte molte proposte di legge ma senza risultato”.
Attualmente nella struttura sono ospitate 211 persone tra anziani e persone con disabilità (compresi i 30 posti dell’Ospedale di Comunità), 130 bambini nelle scuole materne e 24 utenti del Centro diurno.
A preoccupare maggiormente, però, è il tema del bilancio: c’è stato un aumento del 100% dei costi dell’energia elettrica e del metano che da mezzo milione circa del 2021 è passato nel 2022 a 1 milione di euro.
“Sommando poi l’aumento delle spese dei prodotti alimentari e il rinnovo del contratto del personale – evidenzia il presidente Vendramin -, il bilancio vede una perdita di 291 mila euro, che solo in parte riusciamo a sterilizzare con l’utilizzo degli ammortamenti. Cosa che ci costringe a rivedere anche le rette da gennaio 2023, se non arrivano aiuti da parte del Governo, come più volte richiesti”.
Quando l’ente ha dato la disponibilità per l’Ospedale di Comunità, su richiesta impellente di Regione e Ulss, nessuno si sarebbe mai immaginato che ciò comportasse la volontà di togliere i 30 posti accreditati ad intensità assistenziale per distribuirli ad altre case di riposo.
“A questa proposta ci opponiamo nel metodo e nel merito – prosegue – Soprattutto perché il nuovo edificio che stiamo ristrutturando può accogliere 60 ospiti. Senza questi posti l’opera rimarrebbe un’incompiuta. Non sono in gioco i 30 posti ma il valore economico di 300 mila euro che è generato da 30 accreditamenti. A nessun ente è mai stato imposto a rinunciare all’accreditamento di posti in coincidenza con l’apertura di un OdC o di una Unità Riabilitativa Territoriale”.
Rispetto alla prosecuzione dei lavori al Cantiere Sabbione, Vendramin ha spiegato che, dopo il concordato preventivo chiesto da Emaprice, la stessa si è detta pronta al ripiegamento del cantiere (cioè allo smantellamento di gru e ponteggi) per ricominciare con nuovi appalti.
“Tra i primi quelli per mettere in sicurezza e protezione l’edificio – aggiunge -, quindi partendo con i serramenti. L’aumento dei costi dei materiali e le varianti in corso d’opera hanno aumentato la spesa iniziale dai 7,5 milioni ai 10. Per questo siamo in trattativa con l’Inail, con il quale avevamo siglato un contratto di vendita in cambio di un affitto trentennale per la gestione, per accertare che riconoscano il plusvalore della nuova struttura”.
“Un altro tema che dibattiamo da anni – conclude – è quello dei costi relativi al trasporto di persone con disabilità acquista. Le risorse previste dalla DGR coprono solo la metà della spesa, perché noi abbiamo una percorrenza elevata che richiede l’utilizzo di 4 pulmini con relativi autisti e accompagnatori. Il maggior costo di 77 mila euro sui 140 mila annui dovrebbe essere remunerato dall’Ulss, sentita la Conferenza dei sindaci, con lo scorporo del costo medio del trasporto dalle quote di rilievo sanitarie”.
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