Testimone della storia di Pederobba, il 93enne Antonio Bresolin riceve il premio “San Bastian” 2022: “Grande esempio di servizio alla comunità”

Il premio “San Bastian” 2022 è stato consegnato domenica pomeriggio al 93enne Antonio Bresolin nella splendida cornice del parco che si trova all’esterno della chiesetta di San Bastian sul Monfenera a Pederobba.

L’evento, arrivato alla quarta edizione, è stato organizzato dal Circolo Culturale “San Bastian” e ha visto la partecipazione del fisarmonicista Gianmarco Comaron, che ha impreziosito l’incontro con alcuni momenti musicali.

Presenti alla premiazione, oltre al signor Bresolin con la moglie e i parenti, il presidente del Circolo Culturale “San Bastian”, Federico Bonetto, il professor Sergio Ramon, il vicesindaco di Pederobba, Sabrina Moretto, il consigliere comunale Maria Antonietta Perozzo, il parroco don Paolo Bonato insieme a don Davide, il presidente della sezione di Pederobba dell’Associazione Internazionale Trevisani nel Mondo, Rafael Marchese, e alcuni Alpini del Gruppo di Pederobba.

Bresolin, primo dei dieci figli di Alessandro e Luigia Bortolin, è nato il 9 dicembre del 1928 a Pederobba.

È un grande testimone della storia locale avendo attraversato il Fascismo, la seconda Guerra mondiale, l’emigrazione e la ripresa economica; nel suo libro “Scolta che te conte” si possono trovare racconti, articoli e riflessioni sulla sua vita e tanti aneddoti sulla comunità pederobbese.

Molto attivo in parrocchia, ha sempre amato cantare ed è stato maestro di canto, anche se ha precisato: “C’erano altri che potevano fare il maestro ma hanno scelto me”.

“Viene premiata la persona – ha affermato il presidente Bonetto – che a nostro avviso si è distinta nel prodigarsi a favore della comunità. Volontario è colui che offre il suo tempo, le sue capacità, le energie e la passione per aiutare il prossimo. È quindi una grande risorsa per noi tutti, una ricchezza non misurabile in termini economici ma fondamentale per costruire una società migliore e più attenta alle difficoltà e vicina ai bisogni delle persone”.

“Per questa motivazione – continua -, il consiglio direttivo del nostro circolo ha deciso di conferire il premio ‘San Bastian’ 2022 ad Antonio, per noi tutti affettuosamente Toni. È sempre stato animato da una passione per gli altri e per le comunità in cui si è trovato. Ha attraversato periodi difficili con il dopoguerra lasciando, come tanti nostri compaesani, la propria comunità ed emigrando in terre lontane. Tornando nel proprio paese, ha contribuito alla ricostruzione economica, sociale e religiosa”.

“Negli anni si è confrontato con i mutamenti dei tempi e delle condizioni civili e sociali – conclude -, essendone sempre un testimone attento e prezioso. Ora noi chiediamo al nostro Toni di non mollare e di continuare ad essere un esempio per noi e specialmente per i nostri giovani e per la loro crescita civile e morale. Un grazie quindi da parte nostra e di tutta la comunità”.

Accompagnato dal professor Ramon, Toni ha ricordato con grande lucidità alcuni momenti importanti della sua vita, spiegando di aver iniziato a cantare durante la guerra e ripercorrendo il suo impegno come “capo oratorio” e insegnante di musica.

“Mi rammarico – ha detto davanti ai presenti – di non aver cantato a sufficienza l’Ave Maria”.

In un intervento è stato ricordato che, tempo fa, non gli è stata rinnovata la patente ma lui ha continuato a recarsi in edicola e in panificio per le sue commissioni mattutine portando con sé una carriola, tanto che una signora gli ha detto: “Ma Toni non hai ancora finito di lavorare?”.

“Antonio Bresolin ha svolto e conservato a lungo il proprio ruolo di interprete della storia della nostra comunità – è scritto nella motivazione del premio letta dalla dottoressa Francesca Suman – In lui la piccola storia di un paese della Pedemontana Veneta si intreccia alla grande storia dell’Italia, caratterizzata dal tormentato periodo tra le due Guerre Mondiali, tra le tristissime vicende 1940-1945 e dal rastrellamento fratricida del Grappa. La ricostruzione post-bellica lo vede impegnato in prima persona nella famiglia, nel lavoro e nell’emigrazione”.

“Nella vita della parrocchia – conclude -, talora accidentata, diventa un punto di riferimento sicuro di fede e pratica religiosa nel servizio liturgico e nell’ardua attuazione delle norme conciliari. In lui si riconosce la vicenda di tante persone e generazioni che, ascoltandolo o leggendone le memorie, potranno ripetere con il poeta latino meminisse iuvabit (farà piacere ricordare)”.

Il parroco di Pederobba ha ringraziato Toni e la moglie per quello che hanno fatto e continuano a fare per il paese e per la parrocchia, sottolineando l’esempio di servizio, anche religioso e di testimonianza, che danno a tutti i pederobbesi: “94 anni tra poco, non manca mai dalla messa domenicale”.

Credo che le testimonianze portate oggi – ha commentato il vicesindaco Moretto – diano ancora più valore a tutti gli anni vissuti da Antonio Bresolin e dalla moglie nella comunità di Pederobba. Come amministrazione vi diciamo grazie per tutto quello che avete fatto e continuate a fare. Nel libro di Toni, oltre alla storia locale, emergono la passione e l’amore per il nostro territorio. Fare senza pretendere di ricevere chissà che cosa indietro: si fa perché si ama, perché è casa nostra e ci teniamo. Credo che la vostra storia possa essere veramente un insegnamento per i giovani e anche per gli adulti che potranno portare questa testimonianza anche ad altre persone”.

L’incontro si è concluso con un momento conviviale curato dagli Alpini e dai componenti del Circolo Culturale “San Bastian”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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