Chiude la Bottega di Bruna e Diego a Paderno, riferimento per gli studenti del Filippin: “Abbiamo provato di tutto, ma i numeri non bastano”

Un gran dispiacere in paese per la chiusura della Bottega di Bruna e Diego, su via San Giacomo a Paderno del Grappa: la coppia ha annunciato la propria decisione soltanto qualche giorno fa, scelta che diventerà effettiva a fine mese, conclusa l’intricata burocrazia necessaria per abbassare la saracinesca una volta per tutte. “Abbiamo provato con tutte le nostre forze, ma i numeri non sono sufficienti” affermano i due proprietari con grande dispiacere.

Secondo i titolari non sarebbe stata soltanto l’emergenza sanitaria a compromettere la sostenibilità dell’attività e specialmente la frequentazione dei clienti, che durante questo periodo si si sarebbero recati sempre meno spesso alla bottega, rinunciando alle loro abitudini, come acquistare il giornale e comprare del latte fresco, preferendo forse fare la spesa nei supermercati una volta o due a settimana. La bottega aveva anche attivato un servizio di consegna a domicilio ben prima del covid.

A dare il colpo di grazia l’assenza fin dal lontano febbraio 2020 di studenti americani in trasferta al vicino Istituto Filippin o La Salle International Campus, o attraverso il Cimba: “Per noi è stato bellissimo condividere questi anni con i ragazzi americani e intrattenere con loro un dialogo – racconta Bruna Estrella Ivich, madrelingua spagnola – Eravamo diventati una sorta di info-point e in molti venivano qui a prendere un panino per pranzo o per merenda. A noi poi piace parlare l’inglese ed eravamo entrati in confidenza con molti di loro”. 

Bruna e Diego, che prima vivevano a Bassano del Grappa e che si erano trasferiti a Paderno nel 2011, prendendo in gestione lo storico negozietto che vende di tutto un po’, dall’alimentari alla tabaccheria e dal panificio all’edicola, sono oggi costretti a cambiare vita all’improvviso: “Quando siamo arrivati qui il nostro obiettivo è stato fin da subito entrare nella comunità – racconta Diego Lago – Stavamo qui dalle 7 alle 19 con l’unico pensiero di far entrare anche i nostri figli in questa scuola privata. Non è stato facile e ora ci tocca trovare un altro lavoro e ricominciare daccapo”

“Persino per chiudere un’attività ci vogliono un sacco di carte – raccontano, intenti a vuotare gli scaffali per lo sgombero – La cosa più preoccupante è che non c’è nessuno che voglia le nostre licenze”.

L’unica buona notizia di questa storia, che alcuni clienti affezionati non hanno digerito per niente, è che Bruna e Diego si descrivono come dei combattenti caparbi e, anche mentre parlano della chiusura della loro attività, riescono a sorridere lo stesso. 

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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