“Conoscere come strumento per amare”: nuovo planetario digitale e terrazza delle stelle inaugurati al Centro don Chiavacci

Fede, spiritualità ma anche didattica e ricerca scientifica. Senza contrapposizioni, proprio come nell’intuizione del fondatore. Dopo un venerdì all’insegna della “terra”, con la presentazione del terzo impianto che trasforma rifiuti organici in energia e fertilizzante naturale, sabato al Centro Don Paolo Chiavacci di Crespano del Grappa è stato il momento di “alzare gli occhi al cielo”.

Non a caso, anche nelle parole del vescovo di Treviso, monsignor Michele Tomasi, presente con altre autorità civili (molti i sindaci della Pedemontana intervenuti) e religiose all’inaugurazione del nuovo planetario digitale (con il 4K) e della riqualificata Terrazza delle Stelle, è ricorsa la celebre citazione dantesca: “E quindi uscimmo a riveder le stelle…”.

Nella storia del Centro don Chiavacci infatti l’astronomia, e in particolare i planetari che si sono susseguiti, sono stati una perla nella didattica rivolta a tutte le età con particolare attenzione ai ragazzi. Con il nuovo planetario digitale il Centro ha così compiuto un ulteriore importante passo verso modernità e sviluppo della didattica che lo hanno sempre contraddistinto.

Fin dai tempi in cui, seguendo la visione di don Paolo, il professor Giuliano Romano (a cui è stata non a caso intitolata la rinnovata Terrazza delle Stelle), iniziò qui gli studi di astronomia, avviando una ricerca che non si è mai fermata sempre nel rispetto del motto: “Conoscere è lo strumento per amare”.

Dopo i saluti e le parole delle autorità, su tutti la sindaca di Pieve del Grappa, Annalisa Rampin, il presidente dell’Ipa Asolo Montegrappa, Claudio Sartor, il presidente della Fondazione Opera Monte Grappa e direttore del Centro Chiavacci, don Paolo Magoga, e il vescovo Tomasi, è stata Laura Bertollo, responsabile formativa del Centro, a tracciare un breve excursus sulla storia (iniziata 33 anni fa) dei planetari al Chiavacci. Poi il taglio del nastro con la benedizione del vescovo.

“Un nuovo planetario che deve rilanciare il nostro centro astronomico – ha dichiarato Francesco Chiavacci Lago, presidente dell’associazione Don Paolo Chiavacci e nipote del fondatore – Qui ci sono delle potenzialità enormi, molte delle quali ancora da esplorare”.

“E’ un onore per noi ospitare una realtà importante come questa, sempre all’avanguardia nella ricerca e nella divulgazione, sul nostro territorio – ha sottolineato la sindaca di Pieve del Grappa, Annalisa Rampin – Per continuare a crescere servono però sinergie”.

“A noi, che siamo qui oggi, viene chiesto di osservare ed esplorare tutto ciò che l’occhio umano non può vedere, unendo fede e ricerca scientifica proprio come nell’intuizione di don Paolo”, la considerazione del consigliere provinciale e presidente dell’Ipa, Claudio Sartor.

“Questa esperienze dell’osservare un cielo stellato, per noi dell’occidente moderno e civilizzato, è diventata un lusso – la riflessione di monsignor Tomasi – Invece è un dono grande, come lo stupore che suscita. Non deve esserci conflitto tra scienza e fede, ma bisogna percorrere tutti la stessa strada che ci porta all’amore”.

(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Alessandro Lanza)
(Articolo e foto di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata

Total
0
Shares
Related Posts